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Ofenbach e Svea al Batitti Live 2023/ Body Talk è nuova hit “ma noi non ce lo aspettavamo perché…”


Ofenbach e Svea sbarcano a Bari per Battiti Live 2023: grande attesa per la nuova hit Body Talk

Torna Battiti in diretta 2023 e cresce l'attesa per l'esibizione di Ofenbach e Svea, sulla cresta dell'onda grazie al singolo “Body Talk”, un brano energico che profuma d'estate. Una collaborazione che si sta rivelando vincente, quella tra gli Ofenbach e Svea, con l'astro nascente svedese che ha gli occhi addosso dopo un inizio di carriera spumeggiante. L'Italia ha accolto con entusiasmo “Body Talk”, ma non stupisce affatto. Gli Ofenbach d'altra parte hanno instaurato un rapporto speciale con il belpaese, dove hanno suonato diverse volte.

Qui ci sentiamo come a casa”, hanno detto in una intervista rilasciata a Rtl 102.5. “Siamo molto contenti di essere qui in Italia, siamo stati qui a Milano molte volte, è come una seconda casa ormai. Siamo stati spesso in Italia, sia per suonare sia per fare promo”, le parole degli Ofenbach. “Body Talk”, uscito lo scorso 24 febbraio, ha riscosso un notevole successo e questa sera, martedì 18 luglio, sarà l'occasione giusta per ascoltarla dal vivo.

Ofenbach e Svea, che intesa! Fan su di giri per Body Talk

Ciò che ha fatto breccia nel cuore dei fan è l'intesa tra Ofenbach e Svea, da cui è nato un brano fresco e dal sound pop-dance, capace di strizzare l'occhio ad un pubblico internazionale. Abbiamo a che fare con una vera e propria hit estiva, in grado di esaltare la danza di gesti e sguardi, di porre l'attenzione su ogni forma di espressione e comunicazione tra le persone, capace di superare qualsiasi barriera. Un messaggio importante, insomma.

“Onestamente “Body Talk” non è nata come una hit estiva, ma siamo contenuti che possa diventarlo e piacere alla gente“, ha spiegato Dorian Lauduique sempre a RTL102.5. “Il ballo è il primo modo di comunicare con una persona, il linguaggio del corpo è la prima cosa da guardare per percepirne la vicinanza. Il corpo parla più della bocca, è un linguaggio universale“, precisa invece César de Rummel.

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