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La paura e l’orgoglio, il nostro inviato tra gli operai di Mirafiori


Sono migliaia in piazza a Torino per chiedere il rilancio dell'automotive italiana e di Mirafiori. È oggi il giorno dello sciopero generale di otto ore, proclamato da tutti i sindacati metalmeccanici, per la prima volta insieme dopo quindici anni.

In piazza Statuto, da dove si è mosso il corteo dietro allo striscione 'Il rilancio di Torino parte da Mirafiori”, sono arrivate delegazioni da tutta Italia e da altri stabilimenti Stellantis. Hanno i loro striscioni alcune aziende in crisi come Lear, Te Connectivity, Delgrosso. Presenti anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

«La manifestazione di oggi è la grande reazione della città alla crisi che sta vivendo. Come già successo in passato, Torino dà il meglio di sé nei momenti di difficoltà, dando prova di grande unità e coesione». Così i segretari generali di Cisl Torino e Piemonte, Domenico Lo Bianco e Luca Caretti, in corteo a Torino. «Questa battaglia comune per il futuro di Mirafiori e di tutta l'industria dell'auto, che lega tra loro mondi diversi – affermano – è una battaglia di tutti come dimostra la straordinaria partecipazione di lavoratori, imprenditori, istituzioni, corpi sociali, personaggi della cultura e dello spettacolo, studenti e semplici cittadini. Insieme si può lottare e sconfiggere il declino. Insieme si può difendere e rilanciare la grande tradizione industriale del territorio. Torino non può e non vuole rassegnarsi a scelte ineluttabili che pregiudicano il suo futuro. Governo e Stellantis devono parlarsi e trovare una sintesi, condivisa da istituzioni, sindacati e associazioni produttive per rilanciare il sito di Mirafiori».

Dal corteo abbiamo raccolto la testimonianza di alcuni operai.




Sono già molte le aziende fornitrici di Stellantis che hanno ridotto la produzione o sono già fallite, sentiamo un'altra testimonianza dalla manifestazione odierna.




Stellantis si è costituita nel gennaio del 2021 dalla fusione di Psa, ovvero l'azienda francese che produce Peugeot e Citroën, e Fca, l'azienda italo-americana nata dalla fusione di Chrysler e FIAT come risposta alla crisi del modello produttivo dell'azienda italiana iniziato negli anni '90, quando però in Italia vennero sfornate 2 milioni di auto, ridottesi a 850 mila nel 2010, per crollare a 78 mila nel 2023: saranno meno di 50 mila quelle che verranno prodotte quest'anno ai ritmi attuali. Lo stabilimento di Mirafiori, nato proprio con la FIAT, è ancora oggi uno dei più grandi d'Europa, ma oggi sono circa tremila dipendenti di Mirafiori in cassa integrazione fino a maggio, ma a subito le conseguenze della smobilitazione è l'intero comparto di aziende che si vedono ridotte o annullate le centinaia di componenti per l'auto.



La sempre più scarsa produzione di Stellantis a Mirafiori ha reso sempre più pesanti i debiti accumulati dall'azienda che non riesce a pagare le aziende che collaborano, come la Delgrosso di Nichelino in Piemonte, specializzata nella produzione di filtri per auto dai primi anni Sessanta che ha chiuso a marzo 2024. La Regione ha stanziato 800 mila euro per sostenere i 108 lavoratori rimasti senza ammortizzatori sociali e il Comune ha deciso di scontare le rette degli asili nido e delle mense. La riduzione delle auto prodotte a Mirafiori sta mettendo in ginocchio anche – ad esempio – la Marelli Automotive Lighting, la PrimoTecs con sede ad Avigliana e la Denso di Poirino.

Secondo una ricerca dell'università Ca' Foscari di Veneziala maggior parte dei fornitori italiani dell'automotive di componentistica per auto produce pezzi adatti alle auto elettriche, perché, stando ai dati, su 2400 fornitori censiti in Italia soltanto 93 producono componenti dedicati esclusivamente ai motori endotermici, cioè a combustione. In queste aziende fornitrici dell'ex FIAT, il problema non è l'auto elettrica, perché la transizione energetica in gran parte c'è già stata.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, insieme al presidente del Piemonte Alberto Cirio e al sindaco di Torino Stefano Lo Russo – gli ultimi due oggi in corteo a Torino -, hanno chiesto all'azienda Stellantis di riportare a regime la produzione di Mirafiori la produzione, magari sfornando le nuove versioni della 500 per costruire almeno 200 mila auto all'anno nel polo piemontese. Lo stesso hanno chiesto – e lo fanno da anni i sindacati che hanno per questo intitolato la manifestazione odierna “Il rilancio di Torino parte da Mirafiori” (a cura di Luca Cereda).





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