Ricette

Packaging del vino e sostenibilità: così cambiano tappi, etichette e bottiglie


Dalle bottiglie ai tappi, passando per le etichette la parola d'ordine è una sola: sostenibilità. Che si traduce in materiali riciclati e riciclabili, più leggeri e da fonti rinnovabili. Una spinta dettata anche dalla crisi delle materie prime che ha accelerato la ricerca e sviluppo dei vari player in questo ambito.

«Il settore del vetro è stato condizionato dal caro energia, dall'inflazione e dall'aumento dei costi – afferma Alessandro Prestini, vicepresidente senior Regione Sud, Emea di Berlin Packaging – E, nonostante gli investimenti nella produzione, la domanda ha fatto fatica a essere soddisfatta. Noi abbiamo il vantaggio di avere una vasta rete di più di 1.700 fornitori a livello globale, ma questa contingenza ha dato una spinta alla ricerca di soluzioni sostenibili». Per esempio, la necessità di ridurre il consumo della materia prima e dell'energia ha portato a ridurre il peso di alcuni prodotti. «Nel catalogo spirits abbiamo una bottiglia leggera Mixologia dell'elio, nei vini Cassia Evo e Appia Evo hanno peso ridotto di 150 e 100 grammi. Sempre nel vino c'è attenzione anche a materiali alternativi al classico vetro».

Il leader del packaging lo ha studiato infatti Successivamente, bottiglia in alluminio per vino frizzante e birra, adatto al classico tappo di sughero, gabbietta di metallo e capsula. «L'alluminio è riciclabile, leggero, resistente e infrangibile. Inoltre, ha grande conducibilità che consente un rapido raffreddamento del contenuto», concludono Prestini.

Attenzione all'ambiente e riduzione del peso in vetro anche per Verallia Italiache con Bordolese Air300, dal peso di soli 300 grammi, offre una riduzione di CO2 del 18% rispetto a uno standard bordolese, minori consumi energetici per produrla, efficienza di materie prime e logistica. «Inoltre – aggiunge Laura Miottomarketing and communications manager di Verallia Italia – stiamo proponendo ai clienti bottiglie con colorazioni più scure, che hanno il pregio di utilizzare maggiori percentuali di rottame di vetro, permettendo di ridurre le emissioni di CO2, fondendo a temperatura meno elevata».

Anche per le chiusure si fanno strade nuove soluzioni, sebbene il tappo di sughero continui a essere il più utilizzato per il vino, con oltre 13 miliardi di pezzi su un totale di 21 miliardi di bottiglie in vetro. «Osserviamo – interviene Carlos Veloso dos Santos, ad di Amorim Cork Italia, leader del settore con oltre 3.700 cantine italiane clienti e più di 650 milioni di tappi in sughero – è un graduale abbandono delle chiusure sintetiche e una crescita del tappo a vite, spinto da quelli che sono i mercati dei nuovi consumatori. Il sughero cresce per il fenomeno della “premiumization” del packaging del vino e ora anche negli spiriti».



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