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Dagli elicotteri ai cartonati: gli “oggetti di scena” della campagna elettorale di Modi


Si sono aperte ufficialmente le urne per le elezioni in India, i cui risultati saranno resi noti soltanto il 4 giugno (QUI abbiamo spiegato come funziona la tornata elettorale nel Paese più popoloso al mondo). Il Bharatiya Janata Party (BJP), il partito nazionalista e ultra-induista di Narendra Modi è il favorito, e questo potrebbe portarlo ad un terzo mandato da premier. Modi infatti è al governo dal 2014 e in dieci anni ha costruito un sistema di potere di matrice indù, limitando le libertà democratiche alla stampa e all'opposizione politica. Ne abbiamo ampiamente scritto qui. Negli anni, Modi ha anche alimentato il culto della propria personalità, di uomo venuto dalla provincia e dal nulla che “si è fatto da solo”. E anche la campagna elettorale in corso fa leva su questo punto, con il Bharatiya Janata che non ha badato a spese per vincere: dagli elicotteri privati, agli spot sui social e internet, fino alle canzoni, ai meme, alle maschere e ai cartonenati che riproducono il suo viso.



Nei mesi precedenti, il BJP ha prenotato per il noleggio la maggior parte degli elicotteri privati ​​a livello nazionale per far volare il suo leader in tutti gli angoli di un Paese grande 3,2 milioni di chilometri quadrati. Per capirci l'Italia ne misura 302mila. «Il partito di Modi ha noleggiato per la campagna elettorale oltre il 60% degli elicotteri del Paese per garantire spostamenti veloci ed efficaci, e allo stesso tempo per privare di questa possibilità i suoi avversari politici», ha detto a Reuters Rajesh Bali, amministratore delegato della Associazione Operatori Aerei Business. A questa cifra vanno aggiunti gli elicotteri del governo di cui Modi, in qualità di premier, dispone: l'India ha una flotta registrata di circa 250 velivoli civili privati, il governo di Delhi ne dispone di 26. Per noleggiare questa flotta, il BJP ha speso circa 782 milioni di rupie (9,4 milioni di dollari) in elicotteri e aerei per tutta la campagna elettoralecontro i “soli” 214,4 milioni del Congresso, il principale partito di opposizione.

Nonostante i sondaggi prevedano un'ampia e comoda vittoria per Modi, il BJP in questa campagna elettorale è stato anche il principale inserzionista politico sul colosso dei motori di ricerca Google. Il partito di Modi ha speso 1,38 miliardi di rupie (16,2 milioni di dollari) per 120mila annunci politici su Google da inizio anno, secondo il Centro per la trasparenza di Google Ads. Il Congresso avrebbe investito meno di un quarto, ovvero 110 milioni di rupie. Anche Facebook ha mostrato tendenze simili, con il partito di Modi che ha fatto “all-in” con 81 milioni di rupie per sponsorizzare le pagine Facebook (il social più usato in India) contro i quasi 26 milioni del Congress, poiché non è in grado di eguagliare il bottino di guerra del BJP.

Il BJP ha speso 8,6 miliardi di rupie in annunci e pubblicità legati alle elezioni, mentre il Congress ha speso circa 767 milioni di rupie nell'ultimo anno fiscale 2022/23, mostrano i rapporti del partito controllati.



Narendra Modi è un oratore che si alimenta del favore della folla, ma che infervora anche i suoi sostenitori: durante i comizi chiede di accendere le torce dei telefoni, per creare effetti visivi in ​​stile concerto rock, mentre il suo staff distribuisce centinaia di maschere di carta con la sua faccia, uno strumento che ha contribuito a rendere popolaressimo nell'ultimo decennio, con il suo gradimento che infatti si attesta ad oggi intorno al 76%. L'immagine del primo ministro è ovunque, nei cartelloni pubblicitari fuori da aeroporti e stazioni di trani e autobus, fino sui pannelli che segnalano l'uscita di strade e autostrade. Il viso del primo ministro uscente è anche sulle confezioni delle razioni di cibo distribuite dallo Stato – ea spese dei contribuenti indiani, non del partito di Modi – ai poveri.

Non è finita certo qui l'aggressività della campagna di Modi: dall'inizio dell'anno sono centinaia di suoi cartonati ad altezza naturale sono inseriti nelle più varie ambientazioni, tra cui una che lo vede circondato da navicelle e missili ed evoca la nuova rilevanza dell'India nella nuova corsa allo spazio, con il recente successo del lander indiano atterrato sulla Luna. Questi luoghi in cui è possibile anche farsi dei selfie portato hanno a diverse polemiche perché l'opposizione ha fatto emergere che sono costati dalle 1.300 fino a 7mila rupie, ma sono tutte state pagate dal governo federale, non dal BJP.

E infine, uno scopo dei soldi, per sostenere economicamente l'acquisizione di così tanti “oggetti di scena” per la campagna elettorale Modi è stato il maggiore beneficiario di un controverso meccanismo di finanziamento dei bond elettorali con cui chiunque poteva donare con poca trasparenza qualsiasi cifra ad un partito – sistema abolito, ma solo all'inizio di quest'anno – grazie al quale ha ottenuto oltre la metà delle donazioni che sostengono la sua campagna elettorale.





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