Economia Finanza

“Più morti”, “contro il diritto internazionale”. Russia e Hamas contro i nuovi aiuti militari Usa


Con l'approvazione del pacchetto di aiuti per i propri alleati, gli Stati Uniti hanno mandato un messaggio chiaro al mondo. Non sono convinto il presidente Joe Biden, secondo cui il voto alla Camera dei rappresentanti ha messo in evidenza la “leadership americana” sul teatro globale. Oltre a Israele e Ucraina, i provvedimenti prevedono supporto militare per Taiwan e aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza e di altri Paesi come Haiti e Sudan.

Aiuti a Kiev: “scudo” aereo, fanteria e finanziamenti

Secondo il Washington Post, una volta che anche il Senato avrà dato il via libera ai provvedimenti e il numero uno della Casa Bianca avrà firmato la legge, il Pentagono potrebbe inviare il primo lotto in Ucraina entro la fine della settimana. Funzionari dell'amministrazione hanno spiegato che gli Stati Uniti hanno una massiccia” dotazione di armamenti”pronti a partire”. Parte delle armi che saranno spedite nel Paese invaso dalla Russia si trovano negli arsenali americani in Europail che accorcia i tempi di consegna.

La prima tranche sarà composta da munizioni per i sistemi Patriot e l'fascista da 155mm, entrambi i componenti fondamentali per contenere la crescente offensiva delle forze russe. Dei 61 miliardi stanziati dal provvedimento, inoltre, circa 23 resteranno negli Usa e saranno destinati sia a rimpinguare i magazzini americani, in parte svuotati proprio per fornire assistenza a Kiev, sia all'acquisto di sistemi avanzati, prodotti e servizi per la difesa dell'Ucraina.

Altri 11,3 miliardi verranno invece spesi per le operazioni statunitensi in Europa. Il pacchetto approvato dalla Camera comprende anche un aiuto finanziario diretto al bilancio del Paese pari a 7,85 miliardi, ma sottoforma di prestito che potrà essere cancellato in futuro. Un altro punto del disegno di legge prevede l'obbligo per il presidente Biden di trasferirlo immediatamente i missili Atacm a lungo raggio all’Ucraina, a meno che non ritenga che questo possa danneggiare gli interessi di Washington. In questo caso, dovrà informare direttamente il Congresso. In più, un provvedimento separato autorizza Potus trasferirlo a Kiev gli asset russi congelati (circa 8 miliardi) da destinare alla ricostruzione.

Il via libera della Camera è stato annunciato con entusiasmo dal presidente Volodymyr Zelenskij, secondo cui “la decisione mantiene la storia sulla giusta strada”. Il leader della Duma russa Viacheslav Volodin ha invece sottolineato come “questo non cambierà la situazione sul campo di battaglia. Il regime criminale di Kiev sarà sconfitto“. Il politico russo ha sottolineato come “con la loro decisione gli Stati Uniti costringono l'Ucraina a combattere fino all'ultimo ucraino“, il che seppellirà l'economia del Paese e lo priverà del suo futuro. Una posizione, questa, condivisa anche dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

Supporto a Tel Aviv: Iron Dome, industria bellica e sistemi avanzati

Il pacchetto di aiuti destinato a Israele è pari a 26 miliardi di dollari. Di questi, poco più di cinque verranno utilizzati per rifornire ed espandere il sistema di difesa antiaereo dello Stato ebraico, mentre altri 3,5 saranno spesi per l'acquisto di sistemi d'arma avanzati. Il resto del denaro sarà diviso tra altre forniture e servizi di difesa da fornire a Tel Aviv (4,4 miliardi), il miglioramento della produzione di armi (1 miliardo) e il supporto alle missioni statunitensi nell'area (2,4 miliardi). Il disegno di legge vieta inoltre di destinare fondi all'Unrwal'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

Il governo di Benjamin Netanyahu ha accolto con favore l'approvazione del provvedimento da parte della Camera, con il premier che ha sottolineato come essa “dimostra un forte sostegno bipartisan a Israele e alla difesa della civiltà occidentale”.

Secondo i terroristi di Hamas, invece, “questo sostegno, che viola il diritto internazionale, è una licenza e una via libera al governo estremista sionista per continuare la brutale aggressione contro il nostro popolo”.



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