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Prodi: “I libri di Scurati fanno male ai fascisti”. E su Schlein, Meloni e Tajani capilista alle Europee: “Ferita alla democrazia”


Romano Prodi a Repubblica delle Idee per parlare di Europa con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredinell'incontro moderato dal vicedirettore Francesco Bei.

“Ho letto quello che avrebbe detto Scurati – dice l'ex presidente della Commissione europea – è quello che bisogna dire. I suoi libri sul fascismo fanno male ai fascisti, sono di analisi, una precisione. C'è una situazione di controllo, ognuno vuole essere più papista del Papa Non so se Giorgia Meloni fosse d'accordo, ma la sua squadra è questa”.

Prodi, leader capolista? Ferita per la democrazia

«Da quello che sta succedendo vuol dire che non mi dà retta nessuno – aggiunge Prodi – perché dare il voto per il Parlamento europeo a una persona che di sicuro se vince non ci va? Queste sono ferite per la democrazia che scavano un fosso per cui la democrazia non è più amata Schlein, Meloni, Tajani. Non è questo modo di fare, di sostenere che la democrazia è al servizio del popolo. Perché il popolo così non conta niente, vota per uno e ci va un altro”.

“Stiamo distruggendo sanità, gioiello della democrazia”

“La sanità pubblica non la si uccide col coltello ma soffocandola adagio. Quando una persona per fare una analisi deve aspettare mesi, è chiaro che si rivolge alla sanità privata – dice l'ex premier – e così prevalgono interessi dei privati, diventa normale che non abbiamo più una sanità pubblica. La sanità privata attira i medici con stipendio più alti. Così distruggiamo un gioiello che abbiamo costruito Nel Novecento l'Europa ha commesso crimini come due guerre mondiali, ma almeno ha costruito il Welfare state con la scuola e la sanità. Se perdiamo questi due aspetti, perdiamo la democrazia”.

Manfredi: “De Luca? Io non litigo mai, lo si fa per vanità personale”

“Ho sempre cercato di litigare poco nella mia vita, trovare un nemico per essere sempre sulla scena non servire a niente, ma ad alimentare una vanità personale o una idea di politica fatta di persone che vogliono stare sole”. Così il sindaco Gaetano Manfredi risponde alla domanda di Francesco Bei sulla ricetta dell'ex rettore per non litigare con Vincenzo De Luca. “Mi sono avvicinato tardi alla politica, da quando ero ragazzo ho pensato che la politica serve a mettere insieme le persone, non a dividere. E a costruire cose utili che restano nel tempo. Abbiamo bisogno di una politica che litiga di meno e fa molte più cose. Altrimenti la gente non va a votare”.



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