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Vespa giganti, quattro opere d’arte ai Vwd 2024


La presenza di quattro Vespa Primavera alte più di tre metri e decorare da noti artisti tra le vie di Pontedera rappresenta l'occasione per ripercorrere la singolare scelta di Piaggio di proporre manichini di grandi dimensioni negli appuntamenti con il grande pubblico. Il primo esempio risale al 1951

Valerio Boni

21 aprile 2024 (modifica alle 15:39) – PONTEDERA (PISA)

La storia della Vespa passa anche attraverso la realizzazione di esemplari dalle dimensioni di molto superiori a quelle dei modelli in produzione. Si tratta di una consuetudine che parte da lontano, dal 1951, che in questi giorni è stata reinterpretata durante le giornate dei Giornate Mondiali della Vespacontro quattro riproduzioni artistiche di Vespa Primavera monumentali create per il VespArt 2024 e posizionate nel centro di Pontedera, lungo il percorso urbano attraversato dalla parata dei circa 15.000 partecipanti a questa edizione.

opere d'arte

I quattro scooter partono da un'unica base nel Polimexuna tecnologia di norma utilizzata per la produzione di complementi d'arredo, che ha permesso di realizzare una struttura in grado di resistere all'azione del tempo. Hanno dimensioni di 4,5 x 3,3 x 1,2 metri, e sono stati personalizzati da quattro artisti, ognuno dei quali ha lavorato su un tema diverso. Paolo Amico lo ha realizzato La cara amica, che celebra la Vespa con colori vibranti ispirati alla matrice iperrealista tipica di questo artista che utilizza penne biro colorate per le sue opere. Nico Lopez Bruchi con Terra ha rappresentato la Vespa come rifugio e speranza, evidenziato dalla presenza di coperte isotermiche dorate che richiamano l'approdo di migranti immaginari; Skim ha creato VespaPop, esaltando l'iconicità pop globale della Vespa mescolando forme e oggetti diventati icone su scala globale negli ultimi 78 anni; David Pompili, infine, ha omaggiato la nostalgia con Vacanze romaneispirato a classici cinematografici, con un tributo a Audrey Hepburn e alla pop art.

in scala 2:1

I giganti ideati da Piaggio rappresentano un capitolo affascinante del design italiano iconico, a cominciare dal 1951, quando con una grandiosa esibizione alla Fiera Campionaria di Milano, la prima Vespa sovradimensionata ha sorpreso il pubblico. Realizzata in scala doppia rispetto a una Vespa standardmisurava 360 cm di lunghezza, 140 cm di larghezza e 200 cm di altezza, con un peso di ben 900 kg. La Vespa gigante originale, ideata da Corradino d'Ascanio esattamente come lo scooter di serie, era pensata per ingannare la percezione, per apparire di dimensioni standard quando in realtà era enorme. Dopo la prima apparizione in Fiera, ha girato l'Italia per scopi promozionali per due annicolpendo l'immaginazione del pubblico e consolidando il posto della Vespa nella leggenda italiana.

la replica del 2001

Della Vespa del 1951 è stata realizzata nel 2001 una replica prodotta in 8 mesi di lavorazione artigianale meticolosa, che hanno richiesto circa 2.000 ore di lavoro, esclusa la fase di progettazione. Vieni per l'originale, la struttura è stata modellata a mano da maestri battilastrae assemblata con componenti in alluminio fuso, acciaio e parti in gomma realizzate espressamente con stampi specifici per rispettare le proporzioni.

il turno della px

Ventisei anni dopo la presenza alla Campionaria di Milano, Piaggio scelse la via delle dimensioni maxi anche per il lancio della Nuova Linea del modello che era noto come Vespone. La Vespa PX fu presentata alla stampa al grattacielo Pirelli di Milano e pochi giorni più tardi all'interno dei padiglioni della Fiera di Milano uno scooter gigante dominava lo stand che ospitava le nuovissime e rivoluzionarie 125, 150 e 200. La maxi Vespa pesava circa 700 kg ed era alta più di 4 metri. Dopo quell'apparizione ha fatto il giro d'Europa in tutte le più importanti rassegne dedicate alle due ruote, da Parigi a Vienna. In seguito ha fatto il giro del mondo, subendo alcune modifiche estetiche che interessato hanno soprattutto il manubrio e la colorazione, passata da grigio metallizzato a rossa. Attualmente è una delle attrazioni del Museo Piaggio di Pontedera.





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