Istruzione

Senza valutazione, senza studio e fatica non c'è apprendimento di conoscenze e competenze. Lettera – Orizzonte Scuola Notizie


Inviato da Danilo Falsoni – Sembra che sia in atto da parte di molti un vero proprio attacco ad alcuni capisaldi dell'istruzione, che invece ne costituiscono l'ossatura fondamentale.

1. L'idea che la misurazione e la valutazione siano elementi mortificanti e umilianti per il discente.
Ma non è così, dato che senza valutazione e quindi riflessione sulle proprie lacune ed errori non c'è apprendimento effettivo. Inoltre, abituare i discenti a non essere mai valutati significa sfornare persone che poi nel mondo del lavoro e nella società subiranno valutazioni anche forti e conseguenti umiliazioni devastanti per personalità rese deboli da una scuola ridicolmente appiattita su un buonismo demagogico.

2. L'idea che l'apprendimento sia possibile senza studio, impegno personale e anche fatica: c'è una visione superficialmente ludica dell'istruzione e della formazione, come se la scuola dovesse gareggiare con altri divertimenti e distrazioni della società. Ma sin da quando comparvero le prime scuole presso i Sumeri, come è testimoniato da tavolette d'argilla ritrovate dagli archeologi, i giovani alunni delle scuole degli scribi preferivano il divertimento alla fatica dello studio: è sempre stato così e sempre sarà. Ed è inutile che la scuola voglia porsi come una specie di paese dei balocchi, perché il suo compito è anche quello di formare le personalità e insegnare che cosa sia il sacrificio e l'impegno.

3. L'idea che la lezione frontale, oggi così al centro di attacchi, sia semplicemente un modo per far acquisire passivamente nozioni a una platea passiva: il che non è vero, perché sin da quando è esistita l'istruzione, essa è sempre attraverso la frontalità del rapporto docente-discente e inoltre è sempre accompagnata da una risposta, da un feedback dell'alunno attraverso interventi, esercitazioni eccetera: ben lo sa chi ha esperienza passata di insegnamento. La rappresentazione della lezione frontale come qualcosa di puramente impositivo è falsa o forse rispondente a un'immagine di scuola di molti decenni o sono.

Pensare che l'apprendimento passi attraverso un volontaristico, spontaneo e dispersivo, l'atteggiamento ludico da parte del discente è un errore fatale. E se ne vedono i risultati.



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