La biografia sentimentale di ‘Arta’ Giacomo Ferrari – Libri – Approfondimenti – Ansa.it
FABIO PASINI, “UNA BIOGRAFIA SENTIMENTALE – GIACOMO FERRARI ARTA” (GEOANTROPO, 185 PAGINE, 22 EURO). Giacomo Ferrari, nome di battaglia Arta, è stato capo del Comando unico parmense durante la Resistenza. Lui, comunista, imposto soprattutto dagli “altri”, anche contro il volere del partito. Alla guida dei suoi uomini, entrò a Parma il 26 aprile, prima dell'arrivo degli Alleati. Un gesto quasi simbolico, perché erano gli italiani a liberare la loro terra. Subito dopo venne nominato Prefetto della città. Ingegnere civile, è stato poi nominato alla Costituente, quindi senatore, ministro dei Trasporti nel II e III Gabinetto De Gasperi, per poi assumere l'incarico di sindaco della città di Parma dal 1951 al 1963.
Ritornato in Senato, ha mantenuto l'incarico di vicepresidente della commissione Trasporti fino al 1970, quando ha abbandonato l'attività pubblica per motivi di salute. È morto quattro anni più tardi.
Un'esistenza scandita da grandi dolori e da scelte nette, sempre a favore degli altri, dell'uomo. Il 20 novembre 1944 il figlio Brunetto, venticinquenne, cadde in un agguato nazifascista. Quando gli detto la notizia, si preoccupò subito di mettere in sicurezza i suoi partigiani e un mese dopo, la vigilia di Natale, facendo visita ai prigionieri fascisti divise con loro lo scarso rancio. Gesti di una persona che, nella convinzione delle proprie idee, ha sempre cercato il dialogo e la comprensione.
Fabio Pasini, pronipote di Giacomo Ferrari, si è messo sulle tracce dello zio cercando di ripercorrere la vita di un protagonista del secolo breve. Intrecciando la propria memoria, quella di famigliari ed amici, le testimonianze scritte e orali, ha recuperato il ricordo di questo comandante visitando i luoghi in cui si sono verificati gli episodi salienti, nelle stesse stagioni in cui vi era Arta, per percepire, lui uomo di viaggi e avventure, l'essenza con cui alberi, terra e aria hanno permeato i protagonisti. È una biografia sentimentale perché il sentimento ha guidato ogni scelta di Giacomo Ferrari cui Parma rende omaggio: “Con l'aiuto del buon senso e più che altro del sentimento sono riuscito a superare tutti i guai che giorno per giorno si presentavano”, ha lasciato scritto nei suoi appunti.
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