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La Liberazione dei cattolici, una storia di carità



Immergendosi nella lettura de La Resistenza cattolica – Milano 1943-1945 di Silvio Mengotto, tutte le polemiche di questi giorni intorno alla LIberazione e all'antifascismo alla base della nostra Carta Costituzionale scompaiono, per dare voce alla storia. E molte pagine importanti di questa storia le hanno scritto i cattolici, il cui contributo alla Rerisstenza fu fondamentale.

Nelle pagine di questa sua ultima opera, Mengotto tratteggia, con dovizia di particolari, il biennio finale della Seconda guerra mondiale vissuta nel capoluogo lombardo. Si inizia dalle bombe. Cinque anni, tra il 1940 e il '45, di bombardamenti strategici operati dall'aviazione americana e inglese che colpirono Milano. Il 14 febbraio 1943, ad esempio, si registrarono 133 morti e oltre 400 feriti. «Nelle scuole vennero sistemate 7950 brande per i sinistrati che si valutavano in 4mila famiglie; al 18 febbraio i senzatetto erano registrati circa 10mila», si racconta in una testimonianza citata da Mengotto. Ad agosto dello stesso anno, in soli sei giorni, fu attaccato il cuore di Milano: tra bombardamenti più o meno intensificati, a seconda degli obiettivi, gli edifici più importanti furono raggiunti dagli ordigni. Thelma De Finetti scrisse: «Le case, che non sono state direttamente colpite o bruciate, sono inabitabili perché le finestre e le porte sono saltate in aria, la forza di quelle esplosioni è inimmaginabile. Nel centro della città la maggior parte delle case sono state distrutte dal fuoco. Le tre reti ferroviarie ei binari sradicati, le stazioni colpite direttamente. (…) Niente acqua né gas e scarsa elettricità. Niente latte e pochissimo cibo. Un numero non valutabile di morti, molta gente è ancora sepolta sotto la propria casa». Questa solo una delle tante testimonianze della moglie dell'architetto Giuseppe de Finetti che fanno quasi toccare con mano l'orrore della guerra. Parole che, di questi tempi, dovrebbero suonare come un monito.

Dopo il racconto di quel periodo drammatico, Mengotto si avventura nella biografia delle figure più importanti in prima linea durante la Resistenza a Milano. Sciorina nomi e cognomi, raccontandone le gesta e dando voce al loro sdegno per quanto stava accadendo. Si parte dal cardinale Schuster, arcivescovo della diocesi ambrosiana che all'epoca rappresentava una vera e propria potenza come ci dicono i numeri di allora: in tutta la Lombardia c'erano 6mila preti, 2018 soltanto nel capoluogo, e 2500 comunità religiose, più del Il 40% si concentra a Milano. Tra le sacre mura di quelle chiese si celavano quelli che saranno poi ribattezzati «ribelli per amore», la cui Resistenza, come ebbe a ricordare il cardinale Martini in seguito, fu anzitutto opera di carità, offrendo assistenza nelle loro parrocchie ai più bisognosi e riparo ai ricercati dalla polizia per motivi politici e razziali. E per questo messi nel mirino delle truppe nazifasciste, che non risparmiarono la propria violenza.

Una Resistenza di popolo, operata anche dalle suore, altrettanto importante nel dare conforto a una popolazione distrutta e rassegnata dagli orrori bellici, basata sulla carità cristiana che «non impediva di aiutare anche i fascisti in fuga», come ricordato nella prefazione affidata a Mariapia Garavaglia , presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani Cattolici. «Per i cristiani», prosegue la Garavaglia, «si è trattato di rispondere alla più grande delle virtù secondo San Paolo: la carità, accompagnata da una fede incrollabile e dalla speranza».

Quello realizzato da Mengotto è molto più di un mero e banale resoconto di quanto accaduto in quegli anni: si tratta di un viaggio indietro nel tempo che, grazie agli scritti raccolti, ci fa quasi camminare per le vie di Milano, toccare con mano le macerie ancora fumanti e respirare l'odore della polvere sollevata dai venti di guerra. Venti che, tuttora, non sembrano placarsi. Anche per questo, La Resistenza cattolica è forse il dono migliore di questo 25 aprile. Un richiamo a ciò che siamo stati e non dobbiamo più essere.

Buona Festa della Liberazione.





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