Economia Finanza

“Non per persone perbene”. Così la Ong dei migranti vuole boicottare Ryanair


Le Ong dei migranti hanno trovato un nuovo nemico in Michael O'Leary, Amministratore Delegato della compagnia low cost Ryanair. L'imprenditore irlandese, infatti, è intervenuto nella discussione sul piano inglese contro l'immigrazione irregolare, che prevede lo spostamento dei richiedenti asilo in Ruanda. O'Leary ha spiegato di essere disponibile a effettuare i voli, se avesse aerei a disposizione nelle finestre temporali individuate dal governo. “Se fosse il programma invernale e avessimo aerei di riserva fermi, e se il governo stesso cercasse ulteriori voli di deportazione o qualsiasi altro volo, saremmo volentieri a disposizione per l'attività“, ha dichiarato il patron della principale compagnia low cost europea in un'intervista rilasciata a Londra.

Il piano del governo non vedrà la luce ancora per un po' e non è chiaro se mai ci riuscirà, nonostante il premier Rishi Sunak sia convinto e determinato a portare avanti il ​​suo lavoro per il contrasto dell'immigrazione clandestina. Il Ceo di Ryanair sta cercando di inserirsi in questo progetto, che per lui non è altro che un'altra operazione di affari, mettendo a disposizione i suoi aerei per il trasporto dal Regno Unito al Paese africano. Da parte del premier inglese non ci sono ancora state reazioni a questo abboccamento da parte di O'Leary, noto anche per le sue posizioni e affermazioni provocatorie, e gli unici che hanno replicato all'imprenditore sono i soliti esponenti delle Ong.

Il capo della compagnia aerea low cost Ryanair Michael O'Leary vuole deportare i richiedenti asilo con la sua flotta Ryanair. Vorrebbero 'fare un'offerta', ha detto. Si prega di tenerlo presente quando si pianifica il viaggio. D'ora in poi, Ryanair non dovrebbe essere per le persone perbene“, dichiarano dall'equipaggio della Ong tedesca Mission Lifeline, che utilizza la nave Rise Above, con bandiera tedesca. Un tentativo di boicottaggio da parte dell'organizzazione, contro la compagnia aerea privata, che non sta trovando particolare adesione nel mondo civile.

Se voi non li portaste tutti qui illegalmente, non dovremmo preoccuparci di come sbarazzarcene di nuovo“, è il commento di un utente tedesco. Quel che colpisce della chiamata all'azione della Ong è che richiama quelle delle organizzazioni pro-Palestina che, dall'attacco di Hamas agli israeliani, con conseguente reazione, chiedono di boicottare le aziende che, in qualche modo, sono vicini allo Stato ebraico.

È la nuova interpretazione di democrazia delle organizzazioni di sinistra: colpire economicamente chi non la pensa nello stesso modo.





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