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Noemi a FqMagazine: “Sul palco del Primo Maggio farò un appello sulla parità di genere. Non dipendo più dalle aspettative degli altri, sono libera” – Il Fatto Quotidiano



Dopo due anni di silenzio Noemi torna con nuove sonorità musicali. “Non ho bisogno di te” segna un percorso musicale diverso e ricco. La canzone è stata scritta da Noemi, Anni d'oro e Drast, e prodotto da Golden Years e Drast. La cantautrice spiega a FqMagazine che per il prossimo progetto discografico si è aperta a inedite collaborazioni e con artisti diversi tra loro. Manca poco al debutto per la conduzione del Concertone del Primo Maggio al Circo Massimo di Romaal fianco di Ermal Meta. Poi l'impegno con l'evento”Una Nessuna Centomila – In Arena” sabato 4 e domenica 5 maggio e l'inizio del tour estivo.

Cosa è successo in questi due anni?
Volevo aspettare, avevo voglia di raccontare qualcosa che fosse autentico. In questo lasso di tempo ho scritto con moltissimi autori e anche diversi tra loro per stile. Sono molto contenta dell'incontro con Golden Years e Drast perché 'Non ho bisogno di te' rappresenta il cambiamento, la scoperta di quello che mi circonda e la volontà di capire la direzione da intraprendere.

Quindi ci saranno cambiamenti?
Sì. Avverto una bella botta di energia e questo è un periodo, per me, in cui bisogna scegliere in maniera consapevole e sincera. Dunque per arrivare a questo risultato non lo si può fare in qualche mese. Vogliamo il momento giusto, le riflessioni giuste e il tempo che ci è voluto.

“Non ho bisogno di te” parla di coraggio e di non accontentarsi mai. Parli di te?
Al 100%. C'è un momento nella vita in cui ti ritrovi in ​​situazioni, zavorre che non ti piacciono e sei in preda a pensieri negativi… Così te ne devi liberare e lasciar andare e accogliere te stessa, in maniera completa. Sono consapevolezze che piano piano acquisiamo nella nostra vita. Arrivi ad un certo punto che stai nel mezzo tra te e la felicità ed è in quel momento che arriva la forza del riscatto.

Quali sono le zavorre di cui ti sei liberata?
Dell'ansia di piacere agli altri, di assecondare le persone. Però mi sono accorta che quando si assecondano le aspettative altrui, si vive di meno. Mi sono liberata del fatto di rappresentare l'idea di me stessa per come mi vedere gli altri. Così mi sono detta: 'vai, goditela, divertiti! Liberati dalle aspettative e di quello quello che gli altri vogliono da te'. Insomma è un po' come staccare gli occhi dal foglio e buttare lo sguardo al cielo. Tutto diventa più piccolo, anche le paranoie diventano più piccole.

Ti ha aiutato anche la terapia?
Sono convinta che da soli non si va da nessuna parte sia a livello artistico che personale. Lo scambio è fondamentale. Ho fatto anche io un percorso con un terapista e mi ha dato una grandissima mano. Ci sono cose che non si possono affrontare da soli. Nel mio piccolo consiglio a tutte e tutti di rivolgersi a un terapista, quando si vive un momento di crisi e le cose si complicano.

Come affronterai il Concertone del Primo Maggio?
Si parla di musica e questa cosa mi fa sentire a mio agio, ma sarà anche bello mandare messaggi importanti che mirino a migliorare la quotidianità, il lavoro ei diritti. Non è solo un palco dove lo spettacolo prende il sopravvento, è un palco legato alle persone e al nostro Paese. Ci saranno messaggi di verità e di collaborazione, di dialogo tra le persone che hanno un punto di vista anche diverso tra loro. Di sicuro non ci saranno messaggi divisivi.

La politica estera ed italiana sembra divisa…
La diplomazia è un po' fuori moda. Nella vita di tutti i giorni siamo molto più concentrati nel trovare le differenze tra di noi più che evidenziare che ci fa sentire vicini. Sono per la pace e penso sia importante riscoprire la forza della diplomazia e del dialogo. Trovare un punto di unione. Tutto questo mi manca.

Cosa porterai sul palco?
Non parlerò solo della violenza sulle donne, ma anche della parità di genere a livello remunerativo e sul lavoro. Credo sia importante perché siamo orgogliosi di tutte le battaglie che abbiamo portato avanti in tantissimi anni. Penso anche alla scrittrice Virginia Woolf che raccontava che le donne ai suoi tempi non potevano firmare i romanzi e quindi si firmavano con gli pseudonimi. Tutte queste battaglie sono state vinte per necessità della società. La parità è molto sentita sono solo da noi donne, ma anche da tantissimi uomini. Ne ho avuto testimonianza il 25 novembre scorso quando ci siamo manifestati contro la violenza sulle donne e c'erano anche ragazzi e adulti.

Fai parte del comitato artistico della Fondazione Una Nessuna Centomila. Cosa si può fare ancora contro la violenza sulle donne?
C'è tantissimo da fare e non è mai abbastanza. Credo però che ci sia molta più consapevolezza del problema e ci sono anche film, come quello di Paola Cortellesi, portatori di un grande messaggio. C'è fermento lo vedo e lo sento ma bisogna operare nella ramificazione culturale. Ci sono tante persone che vivono vite diverse dalla nostra, hanno una mentalità diversa… Ecco bisogna trovare un punto di incontro e sensibilizzare sempre su questo tema.

E nel concreto?
Ad esempio, amo molto quello che fa La casa internazionale delle donne di Roma, un luogo dove le donne che vivono un momento complesso come quella della violenza hanno un posto dove dormire e hanno assistenza adeguata. Se si può aiutare anche solo una donna a uscire dal vortice della violenza è un grandissimo risultato.

Da maggio sarai in tour, cosa dobbiamo aspettarci?
Sarà piano e voce, ho riscoperto questa dimensione nel tour precedente e voglio continuare. Aggiungeremo anche la chitarra acustica e ci sarà una band. In scaletta ci sarà sicuramente il brano nuovo, ma anche tanti pezzi presi da alcuni dei miei dischi e, naturalmente, 'Vuoto a perdere', 'L'amore si odia', 'Glicine', 'Sono solo parole'…

Andrai al Festival di Sanremo 2025?
Vivo alla giornata! Ho collaborato con tanti cantautori nuovi e ho scritto tanto…



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