Istruzione

Sponsor a scuola, presidi favorevoli. I sindacati vogliono evitare il 'far west' e i divari territoriali: “Finanziare le scuole con risorse pubbliche” – Orizzonte Scuola Notizie


Da alcuni giorni un tema entrato nell'attualità scolastica è quello delle sponsorizzazioni a scuola. Una nota del Ministero dell'Istruzione e del Merito invita le istituzioni scolastiche a fornire suggerimenti e osservazioni in merito. Sindacati e dirigenti scolastici danno il loro ok ma pretendono tutele.

Le Sponsorizzazioni – scrive il Ministero nella nota – costituire per le scuole una fonte di finanziamento aggiuntivo rispetto a quelle di natura pubblica e rappresentano un'opportunità concreta per il miglioramento dell'offerta formativa.

Il Quaderno 4 è infatti uno strumento operativo predisposto al fine di semplificare ed uniformare le modalità di affidamento dei contratti di sponsorizzazione, nonché di omogeneizzare le procedure.

Per acquisire osservazioni e suggerimenti in merito ai contenuti del Quaderno 4 il MIM avvia una consultazione.

Bisogna ricordare che in verità è da una decina di anni che le sponsorizzazioni nelle istituzioni scolastiche hanno preso piede in forma stabile. Lo ricorda anche l'associazione nazionale presidi. “Ho attivato diverse sponsorizzazioni già da quasi 10 anni”spiega Cristina Costarellidirigente del liceo scientifico Newton a Roma e numero uno ANP Lazio.

Mario Rusconiche guida l'ANP Roma sostiene che “le aziende che intervengono in modo positivo fanno un bene alla scuola che ha sempre necessità di fondi, dunque ben vengono, purchè ci sia un codice organizzativo ed etico delle sponsorizzazioni”.

Più custodire le altre organizzazioni sindacali.

Ci sembra che per questa strada si vogliano determinare ulteriori divisioni tra scuole e scuole oltre che tra territori, non abbiamo bisogno di questo“, osserva Gianna Fracassisegretaria generale della Flc Cgil.

Anche Ivana Barbaccisegretaria generale della Cisl Scuola, interviene: “la scuola pubblica deve essere finanziata in maniera adeguata e stabile da risorse pubbliche, poi da sempre l'autonomia scolastica consente di ricevere contributi privati ​​per sostenere progettualità di particolare interesse, opzionali e facoltative come ampliamento dell'offerta formativa”.

Giuseppe d'Aprilenumero uno della Uil Scuola Rua, è ancora più netto: “le scuole del Sud rischiano di soffrire molto di più di quelle del Nord, perché quando si parla di alleanze con l'impresa, quando si parla di cofinanziamenti, bisogna chiedersi dove siano, nel Sud, le imprese disposte a dare soldi alle scuole”.

Per questo motivo, “se si vuole sostenere la scuola statale nazionale, e il lavoro che oltre un milione di persone svolge ogni giorno per farla funzionare al meglio, allora bisogna investire risorse statali sia nelle spese veramente strutturali che nei capitoli delle spese correnti, rinnovare i contratti con aumento cospicui , utilizzare in modo razionale le risorse e sottrarre la scuola dai vincoli di bilancio per riconoscere a tutto il personale della scuola stipendi dignitosi che valorizzino il lavoro di tutti i giorni, da nord a sud” conclude D'Aprile.

Sui divari territoriali in tal senso si esprime anche Elvira Serafinidello Snals Confsal, che evidenzia come esiste: “la possibilità che le sponsorizzazioni possano determinare diversi livelli qualitativi del servizio di insegnamento in ragione dei contesti di appartenenza delle scuole, aggravando i divari tra scuole appartenenti a diversi territori e tra le diverse scuole, in relazione ai diversi livelli di interesse dei privati”.



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