Istruzione

“Scuola sia davvero inclusiva, con insegnanti preparati sulle disabilità e strutture adeguate per accogliere i nostri figli”. Lo sfogo di una mamma – Orizzonte Scuola Notizie


“Bisognerebbe che la scuola fosse davvero inclusiva. Va ripensata con insegnanti più preparati sulle disabilità e con strutture adeguate per accogliere i nostri figli”.

Altro che classi speciali, come vuole la polemica degli ultimi giorni iniziata dopo le dichiarazioni del neo candidato della Lega alle elezioni europee Roberto Vannacci.

Su Il Corriere di Brescia una mamma di due alunni con disturbo dello spettro autistico parla dell'esperienza che stanno vivendo.

Il più grande dei figli ha 12 anni e frequenta la prima media, l'altro ne ha 10 ed è in quarta primaria.

I problemi, a cominciare dal sostegno, sono davvero tanti – spiega la mamma -. Mio figlio più piccolo, ad esempio, ha iniziato le elementari nel periodo Covid. Le restrizioni non hanno aiutato, anche perché gli equilibri di questi bambini sono molto fragili. Hanno costante bisogno di riferimenti e da questo punto di vista è stato un disastro. Da settembre a febbraio hanno cambiato 12 insegnanti di sostegno. Quale può essere l'aiuto dato dalla scuola, se il sostegno è precario, in tutti i sensi, visto che gli insegnanti accettano incarichi di sostegno, puntando, poi al ruolo altrove?”.

Il genitore osserva che talvolta le crisi vengono risolte allontanando gli alunni dalle aule: “la scuola li fa sentire inadatti. E in queste condizioni potrebbe venire la voglia di pensare a classi speciali per far seguire i nostri figli da professionisti. Ci siamo confrontati tra mamme e affrontiamo quotidianamente gli stessi problemi. Ma la scuola speciale potrebbe garantire un futuro ai nostri figli? Non credo”dado.

La classe speciale, infatti, secondo la donna, “non darebbero loro la socialità, il confronto con gli altri bambini che li aiuta a crescere ea fare conquiste tutti i giorni. Io vorrei che i miei figli fossero indipendenti da grandi, che trovassero un lavoro e pagassero le tasse”.

L'inclusività è ancora molto lontana, però – conclude la mamma -. Prima dell'agenda 2030, a scuola gli insegnanti dovrebbero saper spiegare cos'è la disabilità e come si può stare vicini ai compagni che hanno problemi”.



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