Economia Finanza

Gaza, ecco come funzionerà la piattaforma galleggiante per gli aiuti



Una piattaforma galleggiante per facilitare il trasporto di aiuti alimentari a Gaza, agevolando i flussi dalle imbarcazioni a terra. È l'ultimo progetto avviato dall'esercito degli Stati Uniti per intensificare la consegna di beni nella Striscia, in un'iniziativa con un costo stimato di 320 milioni di dollari. Si riferisce all'agenzia Stampa associatadopo aver visionato immagini satellitari che catturano l'iniziativa in corso d'opera.

La portavoce del Pentagono Sabrina Singh ha dichiarato alla stampa che la stima dei costi è approssimativa e include il trasporto delle attrezzature e delle sezioni del molo dagli Stati Uniti alla costa di Gazaoltre allo sviluppo materiale della piattaforma e alle operazioni finali di consegna degli aiuti.

Le foto satellitari analizzate dall'agenzia Stampa associata mostrare l'imbarcazione Usns Roy P. Benavidez a circa otto chilometri dal porto a terra, dove l'esercito israeliano sta impiantando la base operativa del progetto. La Usav General Frank S. Besson Jr, una nave logistica dell'Esercito, sta affiacando la Benavidez nello sviluppo della cosiddetta Joint Logistics Over-the-Shore, o JLOTS.

Il piano dell'esercito Usa e il passaggio da Cipro

Un'immagine satellitare scattata il 28 aprile da Planet Labs Pbc ha mostrato pezzi del molo galleggiante nel Mediterraneo accanto alla Benavidez, una nave da carico per veicoli della classe Bob Hope gestita dal Military Sealift Command. Le misure della nave corrispondono a tutte le caratteristiche conosciute dell'imbarcazione.

Un funzionario militare americano ha confermato che la Benavidez aveva iniziato la costruzione e che era abbastanza lontana dalla costa per garantire la sicurezza delle truppe impegnate nel progetto. Singh ha detto il 29 aprile che la prossima tappa sarà la realizzazione della piattaforma in sé.



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