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«Tra figli e lavoro sono sempre in ansia. Per me tutto è una fatica»



Non avrei mai immaginato che nella mia vita adulta la mia sfida più grande sarebbe stata quella di gestire l'ansia. Mi accordo che è una compagna di viaggio della mia vita, che sta con me da mattina a sera.

A volte fa poco rumore: al mattino, quando mi sveglio, si fa sentire mettendomi davanti agli occhi le tante sfide che dovrò affrontare. Poi cresce, quando lascio i miei due figli a scuola. Li vedo entrare dal cancello e sento il cuore battuto: andrà bene la loro giornata, gli accadrà qualcosa di spiacevole? Poi entro al lavoro e la tranquillità scompare non appena vedo arrivare il mio responsabile che è una persona molto burbera e che mi incute molto timore.

Con lui ho sempre l'impressione di non riuscire a fare bene le cose che devo fare. Poi, terminato il lavoro, torno a casa e mi prende l'ansia per tutto quello che ancora mi aspetta: la spesa, la visita dai miei genitori anziani. Mi sembra tutta una corsa e io sono sempre con l'affanno. L'unica cosa buona è che la sera quando vado a dormire sono così esausta che mi addormento in un battitore d'occhio. Però mi domando se dovrò stare al mondo sempre con questo senso di fatica, come se “farcela” nella quotidianità rappresentasse una costante salita sulla montagna più alta del mondo.

LUIGIA

Risposta di Alberto Pellai

– Cara Luigia, l'ansia è sempre più spesso la compagnia di viaggio di noi esseri umani del terzo millennio. A volte ci accompagna da mattina a sera facendoci percepire come zattere travolte da una tempesta emotiva.

Penso che i motivi per cui soffriamo di tutto ciò che sono molteplici. La vita è frenetica e sembra non lasciarci il tempo di rallentare e tirare il fiato. Inoltre, ci sentiamo sempre osservati e valutati in ogni cosa e questo ci riempie della paura di non essere mai all'altezza delle aspettative degli altri. L'atteggiamento burbero del tuo responsabile sul luogo di lavoro ha certamente un ruolo in tutto ciò.

Infine, credo che l'ansia arriva ed esondi dentro la nostra mente quando noi smettiamo di lasciare che la vita ci attraversi con la sua forza ed energia, perché vogliamo tenere tutto sotto controllo. Invece di lasciarci andare al suo flusso e movimento, le andiamo incontro come si andrebbe incontro a un'onda oceanica che ci viene addosso rischiando di travolgerci.

Ma la vita non è un'onda che ci sommerge, bensì un'onda su cui dobbiamo diventare abili surfisti, desiderosi di trovare un equilibrio, magari precario eppur necessario. Molti di questi principi sono ben raccontati ne Il diario del respiro (Mondadori) di Cristina Scelzo, che aiuta a superare l'ansia un esercizio alla volta, manuale che ti consiglio.

Ma se non dovesse bastare, conviene parlarne con il tuo medico e verificare se c'è da intervenire anche in altro modo.





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