Maria, la bimba ivoriana figlia e cittadina di Lampedusa
Da Piana degli Albanesi in provincia di Palermo la famigliola ivoriana è arrivata il 31 luglio del 2021 a Lampedusa si prepara a tornare sull'isola. Per un momento speciale. La loro piccoletta nata in poliambulatorio a seguito dello sbarco riceverà la cittadinanza onoraria. Un evento nella storia del luogo che per la prima volta registra una nascita sull'isola dopo 51 anni.
La piccola è stata chiamata Maria dal nome dell'infermiera Maria Raimondo di Corleone che aveva accolto la ragazza al nono mese di gravidanza nella struttura sanitaria assistendola nel portare a termine il parto avvenuto dopo un lungo viaggio in mare aperto. Un intervento fondamentale perché non ci sarebbe stato il tempo di raggiungere l'ospedale più vicino che a Lampedusa è quello di Palermo.
E così il Comune di Lampedusa con una delibera del 2022 ha deciso che la piccola avrebbe avuto la cittadinanza onoraria che verrà conferita domani, sabato 4 maggio. Non solo ma a suo nome verrà intitolato anche un parco giochi nella centrale Via Roma. “C'è molta gente che parte con la speranza di cambiare vita, ma molti di loro e tanti bambini arrivano morti. Con questo gesto vogliamo trasmettere un segno di speranza a tutti, anche alle mamme di Lampedusa”, commenta Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa.
Nelle isole della Sicilia, in particolar modo a Lampedusa, partorire per una donna non è affatto semplice. La mancanza di un ospedale fa sì che le donne almeno due mesi prima del parto si spostino in un'altra città della Sicilia, tutto a proprie spese. “Il governo potrebbe tenere una mano perché qui almeno 70 donne l'anno devono partorire. Anch'io nel 1983 sono dovuto nascere forzatamente a Palermo”, aggiunge il primo cittadino.
E così dopo 51 anni una donna proveniente dall'Africa che ha affrontato il mare della morte è riuscita a dare alla luce la sua piccola, ivoriana e lampedusana.
“In un'isoletta che non vedeva più nascite, la storia della piccola Maria è un grido di desiderio alla vita” dado Francesco Montenegro, cardinale, arcivescovo emerito di Agrigento e dal 2023 amministratore apostolico di Piana degli Albanesi che qui incontra tante famiglie di immigrati. “Purtroppo la storia continua a fare il suo corso, e questo deve farci pensare a quei bambini che invece muoiono in quel nostro mare che è diventato un cimitero. La storia di Maria o quelle di tanti piccoli nati a bordo di navi o motovedette ci dicono che la vita riesce sempre a galleggiare. Ma che noi non possiamo fermare la vita, dobbiamo fare di tutto per evitare che ci siano altre morti nel Mediterraneo. Questi bimbetti sono le pennellate che il buon Dio vuol dare perché non vincano il grigio e il nero. Dare la cittadinanza onoraria è un bel gesto, una crepa che permette alla luce di oltrepassare”.