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Buzzard Buzzard Buzzard – Skinwalker


Tornano a farsi sentire i giovani Poiana Poiana Poiana che, con il loro secondo album intitolato “Skinwalker”, non si limitano semplicemente a confermare le attese, ma le superano con un'audacia che è tanto rara quanto apprezzabile nel panorama indie contemporaneo. Il lavoro si distingue in maniera sensibile dal debutto “Backhand Deals” per un'evoluzione stilistica che abbraccia tonalità più scure (il suono è molto più dark e “spesso” rispetto al recente passato) e testi che esplorano i significati della psiche umana con una sincerità disarmante.

Credito: Charlie Harris

Il gruppo gallese ci guida in un viaggio dalle tinte glam rock nel cuore delle ansie e dell'angoscia che attanagliano il suo frontman, il cantante e chitarrista Tom Rees. Tutta l'opera ruota attorno al concetto dell'orrore che si prova nell'assumere la consapevolezza di non stare bene; un tema intimo e complesso che potrebbe facilmente gravare sull'ascoltatore se non fosse per la maestria con cui è trattato. Nonostante la profondità degli argomenti affrontati nei pezzi, infatti, l'album non perde mai quella leggerezza e quell'orecchiabilità che sono diventati il ​​marchio di fabbrica dei Poiana Poiana Poiana.

Musicalmente “Skinwalker” è un omaggio agli anni '70, con influenze che includono il funk, lo psych-rock, il garage rock, il power pop e persino un proto metal vicino ai Allegria Blu e Sabato Nero. A colpire positivamente è l'abilità dei Poiana Poiana Poiana nel rielaborare questi suoni così diversi tra loro in maniera fresca e originale. La band riesce ad essere allo stesso tempo nostalgica e innovativa, creando un sound tanto stravagante quanto familiare.

Le undici tracce dell'album sono un mosaico di emozioni, colori e suoni che si fondono in un'esperienza d'ascolto coinvolgente e riflessiva. I riff sono incisivi, i ritornelli sono memorabili, e la vitalità “sperimentale” che permea ogni singolo brano rende “Skinwalker” un album che si ascolta con il sorriso sulle labbra, anche nei suoi momenti più ruvidi.

In conclusione, una seconda uscita più che convincente per questa promettente band del Galles che ha già raccolto complimenti da parte di colleghi importanti come Banda magica e Noël Gallagher.



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