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Garzelli: “Pogacar? Il tempo sembra essersi fermato. Il popolo di Pantani è ancora lì”


Nel 1999 Stefano era al fianco del Pirata: “Ancora oggi si percepisce il suo carisma. La scivolata di Tadej è un segno del destino”




Giornalista

6 maggio – 07:42 – MILANO

A differenza di 25 anni fa, Stefano Garzelli è salito in auto ad Oropa, non in bici. “Eppure ho avuto la sensazione che il tempo si fosse fermato. Ho visto i tifosi a bordo strada, ho rivisto il punto dove a Marco Pantani saltò la catena, ho pensato e ripensato, e ho avuto l'ennesima conferma di quanto fosse enorme il potere ipnotico che aveva Marco”.

i ricordi di garzelli

Il 30 maggio 1999 Garzelli era compagno di squadra del Pirata al Giro, visse dal vivo quella rimonta favolosa di cui tutti parlano ancora oggi “e non è sorprendente perché tutti sanno chi era Marco Pantani, e in quell'anno era ridotto dalla doppietta Giro- Tour, aveva largamente superato i confini del ciclismo. Sì, era un mito. Aveva la capacità di far sognare la gente ovunque, nel senso che bastava dirne il nome puro in un paesino sperduto di montagna e si accendeva la luce. Ora il varesino, 50 anni, vincitore della corsa rosa nel 2000, è al Giro per la Rai, e in questi ultimi anni è tornato diverse volte su questa salita piemontese “anche a fare i sopralluoghi. Ed ero qui al Gran Piemonte nel 2019, Penso che prima di questa volta fosse l'ultima occasione in cui il grande ciclismo aveva scalato Oropa. E vinse Egan Bernal, nato il 13 gennaio come Pantani, è rimasto finora l'ultimo successo del colombiano in una gara in linea certo, così come ho pensato alla coincidenza pazzesca della foratura di Pogacar. Non so come chiamarlo, se destino o altro”.

Giro d'Italia 2024 - 107a Edizione - 2a tappa San Francesco al Campo - Santuario di Oropa 161 km - 05/05/2024 - Tadej Pogacar (SLO - UAE Team Emirates) - foto Ivan Benedetto/SprintCyclingAgency©2024 - Giro d'Italia 2024 - 107a Edizione - 2a tappa San Francesco al Campo - Santuario di Oropa 161 km - 05/05/2024 - Tadej Pogacar (SLO - UAE Team Emirates) - foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2024 - fotografo: bettini

la gente di Pantani

E poi c'era la gente, tanta, che Garzelli ha visto, osservato. “Sì, alcuni li conoscevo, quello di Pantani è ancora un popolo. Anche se passeranno anni e anni, non credo che le cose cambieranno. Pure Pogacar ha detto che è rimasto colpito da questo scenario, e lui è nato cinquanta giorni dopo che Marco ha completato la sua doppietta, per dire che appartiene a un'altra epoca. Ma in fondo non conta, Pantani è stato capace di andare meglio di tutti in salita e di battere il… tempo. E infatti lo dimostra il fatto che siamo ancora qui che parliamo di una cosa accaduta alla fine del secolo scorso, una impresa memorabile, una di quelle che solo a lui poteva riuscire”. Azioni, più che parole, insomma. “Parlava poco, Marco , ma tre concetti gli bastavano per farsi capire. Aveva un carisma ineguagliabile, spesso metteva in soggezione chi parlava con lui. Chiunque sia stato oggi (ieri, ndr) a Oropa se ne è reso conto. Ancora una volta. E non sarà l'ultima”.





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