Istruzione

Uomo entra a scuola di sera: mangia le merendine degli alunni, forza gli armadietti e dorme nelle classi. La protesta dei docenti e delle famiglie – Orizzonte Scuola Notizie


Da qualche tempo all'istituto comprensivo Mameli di Firenze uno sconosciuto si intrufola a scuola di sera usando i bagni, mangia le merende destinate ai bambini dell'infanzia e forza gli armadietti. E ha dormito pure in una delle classi.

Tutto è iniziato un paio di mesi fa – raccontano dei docenti dell'infanzia a La Nazione -. Nel primo periodo, accadeva che il senzatetto entrasse addirittura tutte le sere. Da quando poi è stata sostituita una porta-finestra e l'impianto di allarme è stato rinforzato le sgradite visite si sono diradate. Ma poi sono ricominciate”.

Infatti, il visitatore senzatetto, è tornato a “fare visita” alla scuola: “E' inammissibile tutto ciò. La scuola dovrebbe essere il luogo più sicuro per i nostri bimbi. Questa persona potrebbe anche essere malata… Le prime volte ha usato i bagni dei bimbi ed ha trascorso la notte in un'aula. Non è possibile che un comprensivo sia in balia di balordi. Chiediamo che almeno per un periodo venga assoldato un vigilantes”.

Questo personaggio apre gli armadietti, mangia le merendine, beve i succhi di frutta… Una volta sistemò sui banchi i cambi dei bambini per creare una sorta di materasso e dormire più confortevole. Giustamente ci fu una rivolta da parte delle famiglie e, quel giorno, i bimbi vennero spostati in un'altra aula”, raccontano anche alcuni docenti visibilmente in collera per la situazione.

Anche la dirigente scolastica commenta la situazione: “Ogni volta sono intervenute sia le forze dell'ordine che le guardie giurate comunali. Questa persona forza una delle tante porte che danno sul giardino. Palazzo Vecchio è intervenuto subito implementando il sistema di allarme, ma il problema continua. Stamani abbiamo trovato alcuni armadietti divelti…. Da parte nostra, chiudiamo tutti i bagni la sera e, poi, quando avviene l'intrusione disinfettiamo tutti i locali. Ma, certo, così non possiamo andare avanti”.



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