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Italiano: “Grandi, anche contro la maledizione dei legni. Sul rigore ho avuto un po’ di timore”


L'allenatore della Fiorentina esulta dopo la semifinale di Conference League contro il Bruges: “Che bolgia allo stadio, traguardo impensabile. Il tiratore? Beltran e Gonzalez l'hanno risolta tra argentini”

8 maggio 2024 (modifica alle 22:13) – MILANO

“Ho fatto di tutto per andare in finale e ricevere questi complimenti”: comincia così, scherzando, l'intervista di Vincenzo Italiano dopo il ritorno delle semifinali di Conference League. Bruges-Fiorentina è finita 1-1 e – grazie al 3-2 dell'andata all'Artemio Franchi – la Viola ha quindi strappato il passaggio per Atene. “Due finali in due anni in questa competizione, è fantastico – continua l'allenatore dei toscani -, il secondo tempo è stato incredibile contro una squadra forte in una bolgia incredibile. È impensabile, davvero: quando sono arrivato a Firenze avevo detto ai tifosi che avrei fatto di tutto per arrivare in Europa per giocare le coppe Lo abbiamo fatto e vedete che percorso fantastico, tra ambienti caldissimi e avversari di livello”.

dagli 11 metri

Bruges-Fiorentina non è stata una partita semplice, con gli ospiti che hanno anche colpito un palo e due traverse. Il tiro dal dischetto di Lucas Beltran, però, questa volta è entrato in rete: “Maledetti i legni e anche i calci di rigore, sinceramente ho avuto un po' di timore… Bravo Beltran che si è preso la responsabilità – le parole dell'allenatore -, è chiaro che ha dimostrato grande personalità a prendere il pallone ea buttarlo dentro Tra argentini lui e Gonzalez hanno un bel rapporto, se la sono risolta tra loro la questione del rigore”.

le chiavi

Italiano continua poi l'analisi: “Siamo partiti un po' timidi e troppo rispettosi del Bruges, abbiamo subìto troppe imbucate perché Vanaken è bravo a smarcarsi, dopo il gol ci siamo sciolti e abbiamo alzato la pressione. Abbiamo continuato a spingere perché sapevamo che potevamo metterli in difficoltà, dietro non hanno qualità e velocità come in avanti. Abbiamo cercato di essere aggressivi per non lasciarli giocare, prestazioni ottime da parte di tutti, bravi Milenkovic e Martinez Quarta”. E sui segreti del percorso europeo della Fiorentina, l'allenatore indica la condizione psicologica: “La mentalità si costruisce tutti insieme, la personalità deriva da ogni singolo giocatore. Ho detto loro di tirare fuori il massimo, tutti, dal terzino all'attaccante e così via. Olympiacos o Aston Villa in finale? Insidie ​​da tutte le parti: l'Olympiacos con il nuovo allenatore sta facendo benissimo e poi giocherebbe nella propria città anche se in un altro stadio è quinta in Premier League e sapete quanto è forte. Sì, vedremo la partita”.





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