Istruzione

Inclusione a scuola: PEI, PDP, uscite didattiche, privacy, e non solo. L'USR Piemonte ripercorre la normativa – Orizzonte Scuola Notizie


Se è facile parlare di inclusione scolastica, non sempre è facile comprenderne bene le logiche, gli strumenti e le procedure più utili per realizzarla appieno e con efficacia. L'USR Piemonte ripercorre la normativa essenziale, insieme agli strumenti di lavoro, le pronunce giurisprudenziali attorno alla tematica.

Nonostante l'inclusione riguardi tutti, la nota si concentra sulle difficoltà incontrate dai singoli a scuola. Perché”purtroppo è proprio intorno a queste 'categorie' di
studenti (con una qualche disabilità o bisogno o disavventura…) che emergono in maniera più evidente i limiti, i pregiudizi, le insicurezze organizzative o culturali delle scuole” scrive l'USR.

I richiami giurisprudenziali saranno particolarmente utili a ricomporre la visione che dal contesto si trasferisce alla tutela dei singoli, e viceversa.

L'obiettivo è sostenere al meglio un cambiamento forte, di sistema che ci aiuti a rimuovere le barriere (piccole, medie o grandi; culturali o legate a prassi miopi quanto consolidate…) che impediscono la partecipazione di ognuno alla vita scolastica.

Gli argomenti trattati vanno dal PEI e PDP alle iscrizioni degli alunni con disabilità, dal rapporto tra disabilità e privacy alle uscite didattiche, pronunciate recenti su alunni con BES, il successo formativo, la collaborazione scuola-famiglia, il documento del 15 maggio.

Nel testo si fa spesso riferimento al Decreto legislativo n. 66/2017 come modificato dal Decreto legislativo n. 96/2019, che aggiorna in modo molto significativo una normativa sull'integrazione e l'inclusione già molto ampia quanto nota a chi legge e avvalora ancor più la meritata tradizione di accoglienza e integrazione ed equità del nostro Paese.

Il Decreto legislativo 66/2017 definisce l'inclusione scolastica “l'architrave dell'identità culturale, educativa e progettuale delle scuole”.

Si approfondisce il 'peso' degli strumenti che ne garantiscono l'attuazione ei gruppi di lavoro. La qualità degli strumenti è evidentemente correlata alla qualità dei gruppi di lavoro (e viceversa), “poiché sappiamo quanto l'inclusione dipenda da forti sinergie, anche territoriali10 e dal lavoro di squadra”.

“Da verificare a breve – si precisa – le novità contenute nel Decreto semplificazioni e in particolare l'art. 16 sulla continuità dei docenti di sostegno”.

La nota inizia la trattazione parlando del PEI, il piano educativo individualizzato, elaborato e approvato dal Gruppo di lavoro operativo per l'inclusione, che opera sulla base dell'accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell'inclusione scolastica e del Profilo di funzionamento, con peculiare attenzione ai facilitatori e alle barriere, secondo la prospettiva bio-psico-sociale caratterizzante la classificazione ICF dell'OMS.

Altro concetto chiave è quello dell'accomodamento ragionevole, che la Convenzione ONU intende come l'insieme delle modifiche e degli adattamenti “necessari e appropriati che non impongono un onere sproporzionato o eccessivo' e che vengono adottati 'per garantire alle persone con disabilità il godimento e l'esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani delle libertà fondamentali'.

E poi il PDP, piano didattico personalizzato, lo strumento grazie al quale si cibra e realizza gli interventi didattici ed educativi a supporto e vantaggio dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze con Bisogni educativi speciali (con o senza la certificazione prevista dalla norma).

NOTA



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