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Meloni, “aspettiamo le risposte di Giovanni Toti, ha governato molto bene” – RTL 102.5



Dalla Fondazione Catella di Milano Giorgia Meloni ha parlato del terremoto politico che ha investito il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, oltre che di europee, premiato e giustizia. L'intervista al presidente del Consiglio da parte del direttore Maurizio Belpietro ha chiuso la giornata organizzata dal quotidiano La Verità “Il giorno de La Verità”. “Non ho avuto tempo e possibilità di approfondire più di tanto” ha dichiarato la Meloni sul caso Toti. Aspettare le sue risposte è “il minimo sindacale di rispetto. E non ho altro da aggiungere“.

“Giorgia” sulla scheda? “Vengo dal popolo”

Rispetto alla richiesta fatta da Giorgia Meloni di scrivere esclusivamente “Giorgia” sulla scheda elettorale delle elezioni europee, Meloni si è detta fiera del fatto che a un anno e mezzo di distanza la”chiamino ancora Giorgia. Temevo che il ruolo potesse creare una distanza, sono fiera del fatto che questo non sia accaduto, che le persone mi diano ancora del tu perché sì, borgatara, pesciarola, mi possono chiamare come vogliono, io sono sicuramente una persona che viene dal popolo“.

“Utile il confronto tv con Schlein”

Sul dibattito televisivo con la segretaria del Partito democratico Elly Schlein previsto per i prossimi giorni, Meloni ha parlato di “confronto utile”, a suo avviso a volte mancato quando era Fratelli d'Italia a stare all'opposizione. E sulle accuse di Telemeloni in Raila presidente del Consiglio ha mostrato un grafico sulle presenze dei suoi predecessori a Palazzo Chigi al TG1 nei primi quattordici mesi di governo, sostenendo di essere stata meno presente: “Non accetto queste accuse. Non c'è nervosismo perché c'è TeleMeloni ma perché non c'è più TelePd“.

Premierato, “referendum sul futuro”

Dovesse passare la riforma, dice Meloni, il premierato sarà in vigore dal 2028ossia verso la fine del mandato di Sergio Mattarella. Il referendum”non è su di me, in teoria non mi riguarda. Vedo sempre tirare per la giacchetta il presidente della Repubblica, ma nel 2028 saremo anche verso la fine del mandato di Sergio Mattarella, è una riforma che guarda al futuro“. Con il première”tutto cambierà. Non mi preoccupo di quello che dicono i miei avversari, non c'era bisogno di fare“questa riforma”per noi che abbiamo un governo stabile. Ma se io che ho il vantaggio della stabilità non mi ponessi il problema di raddrizzare quello che non funziona per questa nazione, non mi troverei in pace con la mia coscienza”.



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