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Oggi “Hallowed Ground” dei Violent Femmes compie 40 anni


Quando uscì e comprai “Hallowed Ground” ne rimasi assolutamente fulminato, avevo il loro primo album e mi era piaciuto parecchio ma in questo nuovo lavoro trovai un'insieme di brani che nella loro diversità comunicavano una completezza del suono che li poneva come qualcosa di assolutamente nuovo, un album con una natura punk nel quale però vivevano dei brani di generi diversi capaci pero' di creare un sentimento univoco nell'ascoltatore.

La sensazione era quella avuta per alcuni album di grandi band che avevano una linea precisa e diretta, quello che era successo con i Teste parlanti con “Remain in Light” (l'insieme di elettronica, funk e ritmi africani ti guidavano dall'inizio alla fine creando un mondo, alimentando la fantasia dell'ascoltatore proiettando immagini metropolitane) e anche con “Pornography” dei Cura ( suono e testi che non lasciavano scampo e ti trasmetteva l'oscurita' esistenziale di Roberto Smith) si ripeteva in questo album dei Violento Donnesembravano tutti dei concept album anche se non lo erano.

Così come gli album citati dei Cura e dei Teste parlanti resteranno un unicum nella loro carriera ( contrassegnata comunque da tanti album notevoli) anche “Halloweed Ground” seguirà la stessa sorte, l'album trasmetteva attraverso la sua costruzione una specie di improvvisazione da studio (che ovviamente non esisteva) contrassegnato dalla forza del periodo punk e riuscì a sorprendere brano dopo brano grazie un ecclettismo sonoro che non ti dava tregua, il tutto affascinava e rappresentava per me una di quelle cose che cercavo sempre nella musica (e in fondo è quello che oggi cerco ancora nelle nuove band di oggi).

IO Donne violente davano gia' dal primo ascolto una precisa sensazione di aver realizzato un album libero, senza condizionamenti con brani che non necessitavano di essere tirati a lucido da sovraproduzioni da studio ma che pulsavano e vivevano della loro forza grezza e anarchia musicale, un potere attrattivo che verra ' mitigato gia' nell'album successivo “The Blind Leading the Naked” che doveva essere il lavoro per il loro lancio definitivo nelle classifiche, in realta' la produzione di Jerry Harrison (Parlando Teste) non giovera' alla band finendo con il far perdere il tratto originale del loro sound.

Tornando ad “Halloweed Ground” come dicevo prima l'album era assolutamente affascinante fin dal primo brano, “Country Death Song”, che apriva le danze, era un pezzo che si inseriva nella tradizione del Southern Gothic, il racconto di un padre che nella miseria uccide la propria famiglia, la descrizione dell'omicidio della figlia gettata in un pozzo e il suo suicidio impiccandosi nella stalla era un colpo allo stomaco che lasciava stupiti e interdetti.

Se con Hear The Rain giocavano con le sovrapposizioni vocali creando una specie di sensazione di schizzofrenica aumentata dal testo, ci pensavamo poi “Never Tell ” a farci piombare in un frenetico e vibrante post punk perfetto e poi “Jesus Walking On The Water” a riconsegnarci i Violento Donne piu' strambi che tanto amavamo con un brano che celebrava la religiosita' di Gordon Ganocosa che fara' poi in maniera eccezionale nel suo album dalle tinte gospel realizzato con i sui Misericordia Posto a sedere.

“I Know It's True But I'm Sorry To Say” ottimo e riuscito lento serviva a calmare un po' le acque in vista di una seconda parte che teneva alta la qualità dell'album contrassegnato dall'oscura e fantastica “Hallowed Ground” , dall'ottimo blues “Sweet Misery Blues” e soprattutto da “Black Girls” che per il testo e' costata qualche accusa di razzismo ma che a leggerla bene gioca sulla religiosita' come mezzo per nascondersi e negare la propria natura, un brano che tra fiati jazz selvaggi, una batteria protagonista e tanti strumenti e' un momento unico e irripetibile per i Donne violente.

“Hallowed Ground” e' il momento piu' alto dei Donne violente che li rendono indimenticabili, negli anni successivi ci proveranno ancora riuscendo a realizzare sempre piacevoli album senza pero' essere mai in grado di mantenere questo livello, con “Perché gli uccelli cantano?” ci andranno vicini ma questa è un'altra storia

Pubblicazione: 11 giugno 1984
Durata: 38:57
Tracce: 11
Genere: Punk popolare
Etichetta: Taglia i record
Produttore: Mark Van Hecke

Elenco delle tracce

1. Canzone della morte country
2. Sento la pioggia
3. Non dirlo mai
4. Gesù che cammina sulle acque
5. So che è vero ma mi dispiace dirlo
6. Terra Santificata
7. Dolce blues di miseria
8. Ragazze nere
9. Pioverà



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