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Al Bano canta l’inno di Mameli a cappella ma delude: quante critiche sui social


ROMA – Era la star più attesa del prepartita, alla finale di Coppa Italia dell'Olimpico tra Atalanta e Juve. Più di Del Piero e Stromberg che avevano accompagnato in campo la coppa. Eppure, non è andato lontano dal centravanti che sbaglia il rigore decisivo sul sipario della partita. Almeno a dar retta ai giudizi del pubblico.

Al Bano, critiche per l'inno di Mameli

C'era tutto per emozionarsi. Le due curve dipinte con coreografie coloratissime. Le luci ei fuochi d'artificio. È mancato solo l'inno nazionale. Non che non sia stato cantato. Anzi, la Lega Serie A per l'occasione aveva scelto un nome nobile della canzone italiana, quello di Al Bano Carrisi. Che, sfidando i rumori dello stadio ei cori di tifosi, ha intonato il canto di Goffredo Mameli a cappella, senza alcuna base. Nascosto sotto il suo tradizionale panama bianco, Al Bano si è preso la scena. Ma presto la sua carica ha finito per alterare le note tradizionali del Canto degli italiani. Una reinterpretazione certamente personale, ma che non ha convinto gli spettatori televisivi.

Al Bano all'Olimpico urla “Italia” tre volte

Sui social, come sempre spietati, tanti non hanno mancato di commentare con una certa credibilità la prestazione del cantante di Cellino San Marco. Soprattutto per quel finale, in cui, quasi cercando l'appoggio dello stadio – ma è uno stadio, non un teatro – ha intonato tre volte la parola “Italiaaaa”. Urlata sempre più forte, ma senza seguito, derogando dal copione del testo di Mameli.

I social spietati con Al Bano

Pensare che, inizialmente, la Lega Serie A aveva pensato di affidare l'inno ai Ricchi e Poveri. Un'idea scartata poi preferendo il cantante pugliese. A cui però i commenti non hanno lasciato scampo: “Una esibizione imbarazzante”, o “Al Bano ha sbroccato”, sono solo alcuni dei giudizi tranchant che condannano il Carrisi. Che per la verità, uscendo dal campo, pareva lui per primo poco soddisfatto. O forse era solo un'impressione.



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