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L’arresto di Toti e i tempi dell’interrogatorio, la Procura di Genova: “La decisione sul ‘se’ e sul ‘quando’ è del pm”


Il presidente della Regione Giovanni Totti, se si desidera parlare subito, «così come qualsiasi indagato può presentare una memoria» o fare «dichiarazioni spontanee al tribunale del Riesame».

A precisarlo, dopo giorni di polemiche in cui di fatto dal alcune forze politiche si invoca al più presto l'interrogatorio del governatore sempre agli arresti domiciliari, è il procuratore capo di Genova Nicola Piacente.

Ancora in queste ore, il ministro e leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato di sperare «che i magistrati ascoltino Toti il ​​prima possibile, perché a quanto leggevo gli atti dell'indagine sono di novemila pagine e mi spiace che i magistrati se la prendano comoda».

Ma, ricorda il procuratore capo, quello davanti al pubblico ministero «non è un interrogatorio di garanzia», nel quale il presidente della Regione Liguria venerdì scorso ha deciso di rimanere in silenzio, e dunque lo stesso pm «non è obbligato a farlo».

Il procuratore capo ribadisce di parlare per qualunque persona sottoposta a indagini, e dunque in via generica, ma ovviamente il tema è la Tangentopoli ligure.

L'unico momento in cui la Procura è obbligata a interrogare l'indagato «è nella fase della chiusura indagini». Un appuntamento certamente molto lontano. In tutte le altre fasi investigative, «il se e il quando interrogare un indagato è una decisione che spetta al pm».

Tradotto: la Procura ha bisogno di prepararsi, sia sentendo testimoni sia analizzando documenti e apparecchi elettronici sequestrati il ​​7 maggio scorso, giorno degli arresti da parte della Guardia di Finanza.

Che Toti venga sentito non è minimamente in discussione, ma le tempistiche saranno quelle fisiologiche delle indagini. Lo stesso legale del presidente, Stefano Saviieri dopo aver incontrato il pm titolare del fascicolo, Luca Monteverde, ha detto che «l'interrogatorio si terrà “nella settimana che comincia il 27 maggio. Io me lo immagino, perché in un'indagine di questo tipo i tempi sono sempre abbastanza lunghi. Toti? L'ho avvertito. Certo lui lo avrebbe fatto prima ma aspettiamo».



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