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Dakar 2025, ecco il percorso. Il direttore Castera: “Sarà molto dura”. Si parte il 3 gennaio


Svelato il percorso della prossima edizione del mitico raid, che si correrà ancora in Arabia Saudita con arrivo a Shubaytah il 17 gennaio. “Siamo molto contenuti dell'arrivo di Ford così come di Dacia e Toyota”

Maria Guidotti

18 maggio – 21:59 – MILANO

Passano gli anni ma gli ingredienti non cambiano: avventura, viaggio e motori. Una combinazione vincente che come un antico rituale si rinnova ogni gennaio. Dal lontano 1978, il fascino della Dakar resiste alle mode del momento e per professionisti e amatori rimane l'appuntamento più atteso dell'anno. Ne abbiamo parlato con il direttore del Rally più massacrante e amato al mondo Davide Castera il giorno in cui viene svelato l'itinerario che scatterà il prossimo 3 gennaio 2025 da Bisha per terminare il 17 a Shubaytah, alle porte dello sconfinato deserto dell'Empty Quarter.

Quali sono le novità della prossima edizione?

“Siamo lieti di annunciare che sarà una Dakar molto dura: abbiamo mantenuto il grado di difficoltà dello scorso gennaio aumentando i chilometri e introducendo ben 5 tappe con percorsi separati tra auto e moto. E infine l'ultimo giorno abbiamo pensato ad una partenza in linea con arrivo diretto al bivacco di Shubaytah”.

Questo aumenta la sicurezza, ma anche la difficoltà per i navigatori.
“Esattamente. I motociclisti tireranno un respiro di sollievo perché essere passati dal camion e l'auto aumenta sempre il fattore rischio. Mentre diventa fondamentale il ruolo dei navigatori. Aumenta anche lo show con tre speciali che vedranno la partenza in contemporanea di auto, moto e camion”.
La 48Ore Crono è stata un grande successo capace di far rivivere le emozioni di altri tempi. Verrà riproposta anche nel 2025?
​“È piaciuto moltissimo e la ripresentiamo, ma non nell'Empty Quarter. Saranno 950 km da percorrere in due giorni. Per i vecchi dakariani sarà un po' come tornare alle lunghissime speciali africane. Torna anche una vera e propria tappa Marathon con partenza direttamente da bivacco senza liaison”.
La Dakar è anche viaggio: è prevista l'espansione ai paesi confinanti?
​“L'Arabia è talmente grande e varia che ci permette di fare bellissime speciali, stiamo però lavorando per aggiungere presto un altro paese”.
​Via Audi, arriva Ford. Quanto è attraente la categoria auto?
​“Siamo molto contenti dell'arrivo di Ford così come di Dacia e Toyota. Sarà una bella sfida anche perché si tratta di Ford America che schiera il vincitore 2024 Carlos Sainz e Nani Roma. Sta crescendo l'interesse anche nella categoria T2 stock e nel 2026 arriveranno nuovi costruttori come Range Rover e Jaguar”.
​Cosa può dirci dei piloti?
“Siamo molto felici di accogliere una nuova generazione di piloti che andranno ad affiancarsi agli eroi del nostro sport come Stephane Peterhansel o Carlos Sainz. Molti giovani arrivano dal WRC che sta vivendo un momento di difficoltà”.
C'è qualche speranza di vedere ancora Audi, vincitrice dell'edizione 2024?​
​“Come preannunciato, tutte le risorse di Audi sono sulla Formula 1 e il progetto è troppo complicato per poter essere gestito da un team privato”.
Quali le novità tra le moto?
​“Si rinnoverà la sfida tra Honda e KTM, ma anche Hero sarà della partita e siamo contenuti di avere anche l'italianissima Fantic”.
Come stanno andando le iscrizioni?
“Apriremo presto, ma abbiamo visto un enorme interesse. Basti pensare al Rally del Marocco, la gara di preparazione della Dakar: in 10 giorni si sono iscritte ben 250 moto!! Sulla Dakar invece apriamo una 200 moto per selezionarne poi 140. La gara rimane difficile e pericolosa per cui è fondamentale arrivare preparati”.
Questa è una bella settimana di motori. Seguire la Formula 1?
​“Seguo con interesse tutti gli sport, soprattutto quelli motoristici. Non mi perdono mai una gara di MotoGP: è pura adrenalina e amo i sorpassi, ma guardo anche la Formula 1 che gioca più sulla strategia. Ho diversi amici lì: da Carlos Sainz jr a Esteban Ocon e poi ancora Bruno Famin, il team principal di Alpine. Conosciamo dagli anni di Peugeot sulla Dakar. Ci sentiamo regolarmente”.
Anche Alonso ha corso la Dakar.
​“È stato molto bello avere Fernando. I campioni di questo calibro fanno bene allo sport e apportano sempre dei feedback importanti”.
​Quali piloti della Formula 1 vorrebbe vedere un giorno alla Dakar?
​“Sono discipline molto diverse, ma sognare non costa niente. Mi piacerebbe vedere due fuoriclasse come Lewis Hamilton e Max Verstappen”.





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