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Pogacar fa l’impresa anche nella tappa del Mortirolo: il Giro è sempre più nelle sue mani


LIVIGNO – Tadej Pogacar è messo anche in tasca Mortirolo, Foscagno e Mottolino, ha conquistato in perfetta solitudine la tappa regina di una corsa che lui domina dall'inizio, che ha iniziato a vincere prim'ancora del via. Troppo superiore su tutti quelli che ci sono, e che lottano dall'inizio contro un'ombra che a un certo punto li lascia sul posto e se ne va. Come nella 15ma tappa, quella con Mortirolo, Foscagno e, appunto, l'arrivo sulla pista da sci (snowboard e freestyle lassù ai Giochi di Milano Cortina 2026) del Mottolino, oltre quota 2300. L'azione decisiva è arrivata a circa 15 km dall'arrivo, sulla penultima salita di giornata. La maglia rosa se n'è andata con una facilità estrema. Ha raggiunto la fuga, per ultimo a ripreso Quintana e ha lasciato Thomas, Martinez e O'Connor a dividersi gli altri gradini del podio, a una distanza che ora è diventata imbarazzante. Grazie alla quarta vittoria di tappa Pogacar aggiunge 3 minuti sul secondo della generale, Geraint Thomas, che ora dista 6'41”. Giornata no per gli italiani: Tiberi paga a Pogacar 4 minuti e ora è a due minuti e mezzo dal 3° posto. Sono figure di contorno gli altri, a una settimana da Roma. “Uno dei giorni più belli della mia carriera, la tappa è stata stupenda” la prima frase di Pogacar dopo l'arrivo.

La cronaca

Parte subito una mega-fuga con una cinquantina di corridoi, in pratica un terzo dei corridoi ancora in gara. Il migliore in classifica è Storer, 12° a 9 minuti da Pogacar. Dopo qualche km si isolano in testa Scaroni, Wood, Pellizzari e Tonelli, che iniziano in testa la salita del Mortirolo, con 50” sul gruppetto inseguitore e 5 minuti sul gruppo maglia rosa. Wood è il primo a staccarsi, poi si sfila anche Tonelli, restano davanti Scaroni e Pellizzari, su di loro rientra Conci. Sul Mortirolo passa in testa Scaroni. Nel gruppo maglia rosa non succede niente, anche se Pogacar perde tre gregari. In discesa sugli uomini di testa tornano Quintana, Piganzoli e Storer, poi un'altra quindicina di reduci del primo attacco. Il gruppo maglia rosa va forte in pianura e mangia un paio di minuti alla fuga. In vista del traguardo volante di Le Motte attacca il giovane Piganzoli (Polti-Kometa), poi riparte in contropiede il tedesco Steinhauser.

Majka prende il controllo delle operazioni a oltre 8 km dalla vetta del Foscagno: poco prima Pogacar s'era disfatto dei guantini, regalandoli a un ragazzino sloveno, impazzito di gioia. A poco più di 5 km dal Foscagno, a 15 km dall'arrivo, parte Pogacar. L'unico a provarci è Martinez, gli altri salgono di ritmo, ma la maglia rosa scappa via. Quintana raggiunge Steinhauser, ma tutte le attenzioni sono su Pogacar che sale fortissimo, riprendendo un gruppetto di 5 (tra loro Piganzoli) e si lancia all'inseguimento dei primi due, ma con l'ungherese Valter piantato alla sua ruota per un po', poi tutto solo: un minuto guadagnato in un km. Pogacar recupera Steinhauser sul Foscagno, gli resta solo Quintana davanti, a 40”, il gruppo Thomas è a 2 minuti dalla maglia rosa. L'aggancio tra Pogacar e Quintana avviene ai 2 km dall'arrivo, proprio all'inizio della salita del Mottolino. La maglia rosa non guarda nemmeno il colombiano, lo salta netto e se ne va a vincere la sua quarta tappa con 30” su Quintana. Martinez e Thomas arrivano a 2'50”, O'Connor paga 3 minuti, Zana a 3'35”, Tiberi paga 4', Distrutto, Fortunato chiude a 5'25”.



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