Klopp's farewell showcased his superpower – it became a celebration

È stata la partita di calcio a segnare Jurgen KloppIl Liverpool se ne va, quindi le emozioni sarebbero sempre state inevitabilmente alte, ma quella che abbiamo avuto è stata una celebrazione piuttosto che una veglia funebre.

Invece di non avere gli occhi asciutti in casa, c'erano sorrisi e un fattore di benessere a tutto tondo.

Con l'andare del tempo delle partite di calcio, non era il momento adatto per finire. premier League Le speranze di titolo sono aumentate qualche settimana fa e nessun viaggio a Dublino o Wembley per concludere le cose nei giorni a venire.

Lupi ha offerto poco in termini di una folle rissa dell'ultimo giorno, avversari che sono stati smussati non appena Nelson Semedo ha deciso di terminare la sua stagione 2023/24 62 minuti prima che fosse del tutto necessario quando il VAR ha aggiornato il suo cartellino giallo con un rosso.

Voglio dire, i giocatori di Jurgen non hanno nemmeno avuto la decenza di concedere il primo gol della partita per rendere il tutto un po' una sfida, per aggiungere il sapore di un senso di pericolo al procedimento.

Un promemoria di chi siamo

Domenica pomeriggio avrebbe potuto essere un po' deprimente, date le circostanze che hanno caratterizzato il modo in cui la nostra stagione si è esaurita durante il rodaggio, ma non ce n'era un briciolo.

Sembrava un giorno speciale fin dall'inizio, e c'era una molla nel passo di tutti quelli fuori terra.

Una folla di tifosi che sembrava essere di gran lunga superiore al consueto traffico umano del giorno della partita, molti dei quali erano attratti da Anfield per immergersi nelle vibrazioni positive e per rendere omaggio al nostro allenatore uscente, se erano abbastanza fortunati da avere un biglietto in nelle loro tasche per farlo all'interno di Anfield, o invece per farlo nei pub circostanti.

Per molti, era una giornata in cui dovevi semplicemente essere lì.

Sugli spalti era una sorta di jukebox, con canzoni cantate in onore non solo di Klopp ma anche delle squadre che aveva messo insieme durante i suoi anni ad Anfield.

Gli eroi contemporanei hanno ricevuto una serenata, i contributori del passato sono stati lodati, questo è stato un giorno per onorare tutti coloro che sono stati coinvolti in quello che è stato un viaggio magnifico, anche se non sempre agevole, attraverso questi ultimi nove anni.

Per nessun momento è stato noioso durante l'era Klopp, e tra tutti gli striscioni, gli elogi, le dediche, i montaggi video, quello che mi ha colpito di più è stato che ci ha ricordato chi siamo, di ciò di cui siamo capaci.

A disagio con i riflettori da solista fino all’ultimo, Klopp ha usato il suo microfono d’addio per spingere il mantra secondo cui tutto riguarda il collettivo piuttosto che l’individuo, che lo abbiamo fatto insieme – e che per sempre farà parte della nostra banda. Uno di noi.

Tuttavia, un collettivo ha sempre bisogno di quella voce solitaria iniziale per risollevarsi, di quella persona speciale che raccolga i pezzi e ci tiri fuori dalla routine in cui periodicamente ci atterriamo.

Spesso queste personalità, queste influenze cruciali, minimizzano il ruolo che svolgono nel miglioramento dei paesaggi in cui si trovano. A volte non si rendono veramente conto della portata dell'impatto che hanno avuto.

Si tratta di ispirare le persone. Alcuni possono farlo senza sapere cosa hanno fatto, o se lo sanno, scelgono di deviare gli elogi e le luci della ribalta.

Siamo tristi nel vedere Klopp dirigersi verso l’orizzonte perché la sua natura contagiosa è andata ben oltre i trofei vinti. È arrivato come se stesso; se ne va come uno di noi.

Il potere del collettivo

Ad Anfield, 24 ore prima della partita, circa 80 di noi hanno lavorato duramente per mettere insieme quel mosaico, tutte le 23.500 carte: rosse, bianche, nere, gialle.

Un collettivo che si è riunito, alcuni di noi esperti in queste cose, molti altri che partecipavano per la prima volta – persone che sono state così gentili da mettere da parte qualche ora del sabato senza pagamento per far accadere qualcosa di speciale.

Meravigliosi personaggi casuali o volti familiari, ognuno dei quali fa la differenza.

È stato un altro esempio di ciò che ci rende ciò che siamo quando ci uniamo, ma richiedeva comunque la visione di quel punto di ispirazione iniziale che scaturiva dalla mente dell'individuo.

Questa volta è stato il mio migliore amico, Andrea Knottun uomo che non ha mai guadagnato un solo centesimo da quelli che abbiamo contato come almeno 60 mosaici di questo tipo negli ultimi 25 anni circa.

Sulla linea laterale, in campo, sugli spalti e dietro le quinte ad Anfield, innumerevoli persone contribuiscono a ispirare il collettivo.

Non è possibile avere un collettivo senza individui stimolanti che sognano grandi idee, a cui poi il collettivo offre il proprio sostegno e la propria energia per trasformare quei sogni e quelle grandi idee in una gloriosa realtà.

Le ricompense e i guadagni sono la gioia, le amicizie e i ricordi creati. Non potevo immaginare di essere associato a qualcosa di diverso da noi. Provo compassione per gli altri, anche quelli con una scorta più grande di argenteria lucida, che non hanno qualcosa di simile. Ciò che abbiamo è davvero unico.

Domenica Klopp ha abbracciato la sua partenza esattamente nel modo giusto. Ne sentì il calore, assaporava il momento e poi indicò il futuro, qualunque cosa potesse nascondersi lì.

Nell'iniziare quel canto per Arne Slotin pratica ci stava dicendo di giudicare il suo successore in base a chi è, non a chi non è.

Un nuovo capitolo si avvicina e Klopp sarà coinvolto in ciò che accadrà dopo quanto lo siamo noi.

Tutti lodano l'individuo, ma lodano il collettivo rosso.