Ricette

Oggi la giornata internazionale del tè: Italia nella top ten dei consumi di quello freddo


Con un giro d'affari globale di 45,5 miliardi di dollari, il tè è la bevanda più diffusa al mondo e il 21 maggio la Fao ne celebra la giornata internazionale. La produzione mondiale di questa pianta supera i 6,5 milioni di tonnellate all'anno e si concentra soprattutto in Cina – il maggior produttore mondiale, con il 47% del raccolto totale – India e Sri Lanka.

Se il 60% del raccolto mondiale proviene da piccole piantagioni, la maggior parte del lavoro di raccolta viene portato a termine dalle donne. Ed è infatti al lavoro femminile che la Fao dedica la giornata internazionale del tè: «Occorre supportare le donne che svolgono un ruolo cruciale nell'industria del tè – sostiene l'organizzazione – contribuendo in modo sostanziale alla sua sostenibilità, produttività e sviluppo della comunità ». Le donne, ricorda ancora la Fao, incontrano molte difficoltà lungo la filiera, a cominciare dall'accesso al credito e alle tecnologie adeguate.

Chi sono nel mondo i consumatori di tè? Secondo Euromonitor International, al primo posto c'è la Cina, con oltre 70 miliardi di litri di tè caldo e oltre 15 miliardi di litri di tè freddo.
Per il tè caldo, dopo Pechino, vengono India e la Russia, mentre in Europa ai primi posti ci sono Gran Bretagna e Germania. L'Italia entra nella top ten soltanto dei Paesi che consumano tè freddo: ne beviamo circa 453 milioni di litri all'anno.

Come tutte le materie prime agricole, anche il tè è soggetto alla volatilità dei mercati, che a sua volta è legata alla resa annuale dei raccolti. Negli ultimi tre anni il suo prezzo è oscillato tra i 2,4 ei 2,9 dollari al chilogrammo. Anche la guerra tra Russia e Ucraina sta influenzando le quote, poiché Mosca è storicamente la maggior importatrice di tè indiano, la terza destinazione di quello dello Sri Lanka e la quinta della produzione kenyota. Se il tè nero ferma la quota maggiore del mercato, il tè verde rappresenta oggi il segmento in più rapida crescita, con un tasso medio annuo del 7,5% .

Storicamente noto per un livello di consumo di tè relativamente basso rispetto ad altri Paesi europei come il Regno Unito, il panorama italiano del tè si sta evolvendo, influenzato dalle tendenze globali e dal cambiamento dei modelli di consumo nazionali. Il mercato italiano ha registrato un aumento costante delle vendite al dettaglio di tè, raggiungendo un valore approssimativo – secondo Businesscoot – tra i 450 ei 470 milioni di euro. L'italiano medio consuma tra 0,06 e 0,08 kg di tè al mese, che si traduce approssimativamente in circa tre tazze. Se insomma la tradizionale tazzina di caffè continua a dominare, aumenta la quota di italiani che abbracciano lo stile di vita legato al tè, spesso associato a saluto, relax e spiritualità.



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