Pozzo: “Corsi ha esagerato, parole gravi. L’Udinese è stata danneggiata, non l’Empoli”

“Così è troppo”. E Gianpaolo Pozzo, l'anima dell'Udinese che sabato compirà 83 anni, esce allo scoperto, di prepotenza. Alla sua maniera. Le parole di Fabrizio Corsi, numero uno dell'Empoli da 33 anni, lo hanno ferito. Due presidenti italiani, senza aiuti dall'estero o da fondi, vecchia maniera (Pozzo ha preso l'Udinese nel 1986 e dal 1995 la tiene consecutivamente in Serie A) che prendono fuoco facilmente. E così è stato. Dopo l'intervento radiofonico di Corsi, c'è stata la risposta del dg bianconero Franco Collavino che ha replicato punto su punto alle accuse del dirigente toscano. Ma Pozzo senior non ci ha visto più. Domenica la sua squadra si gioca tutto a Frosinone e lui vede il pericolo della B. “Senta quella parola non la voglio neppure nominare”.

Il presidente Corsi l'ha costretta a intervenire.

“Diciamo che ha esagerato. Sono dichiarazioni totalmente fuori luogo. E offensivo. Ci vuole guadagnare qualcosa? Le parole di Corsi sono gravi. E sentire queste testuali cose dispiace: 'Con l'Udinese commessi errori gravi. Forse con la Roma si riequilibra tutto'. Si può solo sperare di aver capito male perché altrimenti sembrerebbe una richiesta di favori arbitrali. Quando un presidente dice che spera di avere una compensazione per il danno subito, e sinceramente non so a quale danno si riferisce, e poi dice che anche la sua filippina sapeva che l'L'Udinese avrebbe vinto a Leccediciamo che esagerato. E questo non mi va giù”.

All'Empoli, invece, non è andato giù l'arbitraggio di Guida di domenica.

“Anche noi su alcuni episodi non siamo d'accordo”.

Corsi polemizza sul gol di Maleh annullato per un fallo di Niang e sull'eccessivo recupero concesso, quello che vi ha permesso di arrivare al rigore del pareggio.

“Non mi risulta nulla di tutto ciò. Il nostro centravanti Lucca per tutto il primo tempo è stato massacrato e non è stato tutelato. Menavano come fabbri. Tutti gli episodi ai quali si riferisce l'Empoli sono stati verificati al Var per minuti. E devo dire che se non ci fosse il Var alcuni episodi sarebbero interpretati malamente”.

“Sull'azione del gol annullato Niang mette un gomitolo in faccia al nostro Kristensen e c'è un giocatore avversario (Ismajili, ndr.) che a terra prende il pallone con la mano. Non penso ci sia molto da discutere sull'annullamento della rete E veniamo al rigore a favore dell'Empoli: l'intervento del giocatore Cambiaghi su Samardzic è a gamba tesa e andrebbe sanzionato, ma visto che l'arbitro dà rigore non vedo cosa abbia da recriminare l'Empoli rigore concesso a noi manca un rosso sacrosanto a Fazzini per chiara occasione da gol La trattenuta su Payero è evidente ll recupero è stato concesso giustamente. Abbiamo anche verificato tutte le sospensioni di tempo e il conseguente recupero che ci sta assolutamente”.

Fatto sta che adesso l'Udinese deve cercare di evitare la B. Ma come si è arrivato a questa situazione?

“Di errori ne abbiamo fatti, non c'è dubbio. Ma faremo tesoro e non li rifaremo. Ci siederemo e programmeremo. Ora dobbiamo soltanto guardare avanti. Una cosa va detta: siamo stati bersagliati dalla sfortuna e dagli infortuni. Ci sono calciatori che abbiamo quasi solo visto fuori dal campo e che hanno subito infortuni gravi”.

È contento di Cannavaro che ha fatto tre pareggi e una vittoria e ridato entusiasmo?

“Sì. Mi piace molto. Lavora bene. Ha dato carattere alla squadra e ha dato fiducia ai ragazzi. E' uno che sa cosa fare. Ha fatto esperienze importanti all'estero”.

I tifosi continuano ad esservi vicini. A Frosinone saranno più di mille.

“Sono stati meravigliosi, domenica è stato uno spettacolo vedere come hanno accompagnato il nostro pullman e poi il nostro stadio pieno. Ci sono sempre particolarmente vicini e si meritano tanto”.

Ma ha messo un premio per la partita di domenica per i suoi ragazzi?

“Ne parleremo. Se le cose dovessero andare per il verso giusto. Ma noi siamo sempre stati una famiglia generosa”.

E i calciatori potrebbero farle uno splendido regalo di compleanno. Immaginiamo che la salvezza sarebbe la sua gioia più grande.

“Certo. Sarebbe davvero bellissimo”.