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Norvegia, Irlanda e Spagna riconoscono la Palestina. Ira di Israele


Irlanda, Norvegia e Spagna la riconosceranno Palestina. I capi dei governi dei tre Paesi hanno annunciato la loro decisione mercoledì 22 maggio, spiegando che verrà formalizzata martedì 28. Al momento, non vi sono ancora conferme del fatto che anche Belgio e Slovenia procederanno in questa direzione, nonostante essi abbiano aderito assieme a Madrid alla coalizione per la Palestina al termine dell'ultimo vertice dell'Ue.

Non può esserci ritmo senza riconoscimento”, ha commentato il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre. “È arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, e di dire ai milioni di palestinesi che soffrono che siamo con loro, che c'è speranza e che per quanti muri si alzino, per quanti popoli si bombardino e insediamenti illegali si costruiscano, la terra el'identità della Palestina continueranno ad esistere”, ha invece dichiarato il premier spagnolo Pedro Sanchez, che ha anche sottolineato come il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia “generando tanto dolore e distruzione e rancore che mette in pericolo la realizzabilità della soluzione dei due Stati”. Il capo del governo di Madrid, inoltre, ha spiegato che la decisione non è contro il popolo ebraico: “E' possibile che alcuni leader israeliani non la vedano così e che la nostra decisione abbia conseguenzene siamo coscienti ma siamo pronti ad assumerle”.

Da parte sua, il primo ministro irlandese Simon Harris ha fatto un'analogia con la storia del suo Paese: “Gennaio 1919: L'Irlanda lancia un messaggio alle nazioni libere del mondo, chiedendo il riconoscimento del suo diritto all'autodeterminazione; oggi usiamo lo stesso linguaggio per riconoscere la Palestina come Stato. Questo è un giorno storico e importante”. I l Taoiseach ha anche ricordato il voto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove 143 nazioni hanno espresso il loro parere favorevole a una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo dell'organizzazione.

La reazione di Israele non si è fatta attendere. Il ministro degli Esteri Israel Katz ha richiamato gli ambasciatori di Norvegia, Irlanda e Spagna per consultazioni urgenti, hanno convocato i rappresentanti diplomatici dei rispettivi Paesi al ministero e hanno affermato che la decisione dei tre Stati rischia di trasformarli in “una pedina nelle mani dell'Iran, alimentando estremismo e instabilità”. Il capo della diplomazia di Tel Aviv ha inoltre sottolineato che “l'Irlanda e la Norvegia intendono inviare oggi un messaggio ai palestinesi e al mondo intero: il terrorismo paga” e che il riconoscimento della Palestina potrebbe ostacolare gli sforzi per liberare gli ostaggi israeliani e per un cessate il fuoco a Gaza”premiando gli jihadisti di Hamas e dell'Iran“.

Invio all'Irlanda e alla Norvegia un messaggio chiaro: Israele non si tirerà indietro davanti a coloro che minano la sua sovranità e mettono in pericolo la sua sicurezza”, ha aggiunto Katz. “Israele non lascerà passare sotto silenzio, ci saranno altre gravi conseguenze. Se la Spagna realizzerà la sua intenzione di riconoscere uno Stato palestinese, un passo simile sarà fatto contro di essa”. Il riferimento del ministro è molto probabilmente alla Catalogna.

Le fazioni palestinesi hanno ricevuto positivamente la notizia. “Accogliamo con favore l'annuncio da parte di Norvegia, Irlanda e Spagna del riconoscimento dello Stato di Palestina e lo consideriamo un passo importante per confermare il nostro diritto alla nostra terra e la fondazione del nostro Stato indipendente con Gerusalemme vieni capitale“, ha dichiarato Hamascitata da Al Jazeera. “Chiediamo ai Paesi di riconoscere i nostri diritti nazionali e di sostenere la lotta del nostro popolo palestinese per la liberazione, l'indipendenza e la fine dell'occupazione“. I medesimi sentimenti sono traspariti dal comunicato della presidenza dell'Anpin cui i tre Paesi sono stati elogiati per i loro sforzi nel sostegno ai diritti e all'autodeterminazione dei palestinesi.

Irlanda, Norvegia e Spagna sono rimaste sostanzialmente sole nella loro iniziativa. Gli altri Paesi dell'Unione e gli Stati Uniti hanno dichiarato che riconosceranno la Palestina esclusivamente come parte di una soluzione a due Stati concordata con Israele. In più occasioni, il premier Benjamin Netanyahu si è detto contrario alla creazione di quello che ha definito uno”Stato terroristico”. Alcuni tra i 27 già riconoscono l'esistenza di un Paese con capitale Ramallah. La Svezia lo ha fatto dopo l'adesione all'Ue, mentre altri, tra cui Bulgaria, Cipro, Malta, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria, hanno preso questa decisione prima di entrare nel blocco comunitario.

L'Unione europea e alcuni tra i principali Stati del vecchio continente hanno anche degli “uffici di rappresentanza” in Cisgiordania e sostengono finanziariamente l'Autorità nazionale palestinese.



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