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Premierato, bagarre al Senato: le opposizioni sventolano la Costituzione in Aula. Il ‘mini-canguro’ di La Russa sulla norma sui senatori a vita


Protesta delle opposizioni nell'aula del Senato durante l'esame del ddl premiato. Durante la votazione dell'emendamento contro la norma che prevede l'abolizione dei senatori a vita, i parlamentari del Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi e Sinistra hanno sventolato una copia della Costituzione. La tensione è parola ancora quando il presidente Ignazio La Russa ha applicato una sorta di 'mini-canguro', secondo la votazione su emendamenti dell'opposizione di contenuto simile sul numero dei senatori a vita. “Stiamo applicando una regola di buon senso – ha detto replicando alle proteste – poiché ci sono diversi emendamenti che propongono ad esempio di aumentare il numero di senatori a vita”.

Alla protesta delle opposizioni, alcuni esponenti della maggioranza hanno risposto con un ironico applauso, altri hanno brandito a loro volta la Carta, come a voler rivendicare l'assunto secondo cui “la Costituzione è di tutti”, come ha ribadito lo stesso presidente del Senato , Ignazio La Russa: “Una parte – ha detto – non la sventoli contro l'altra a mò di sfida”. L'emendamento soppressivo dell'articolo uno del ddl è stato bocciato. “Oggi al Senato ho letto i nomi di tutti i Senatori a vita della storia repubblicana. Un elenco che fa venire i brividi perché racconta la storia della nostra nazione. La destra vuole eliminarli abrogando anche l'art. 59 della Costituzione nella devastante riforma del Premierato”, scrive Dario Franceschini su X.

“Questa mattina abbiamo iniziato la nostra battaglia contro la riforma costituzionale del governo: tutte le nostre senatrici e tutti i nostri senatori intervengono da oggi e fino alla fine della prossima settimana, per illustrare i circa 1300 emendamenti che abbiamo presentato al cosiddetto premierato – ha dichiarato il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia –Ieri abbiamo ascoltato le repliche del governo e del relatore: ci saremmo aspettati una risposta alle nostre critiche e obiezioni e invece abbiamo ascoltato due comizi di propaganda. Contro questa sciagurata riforma, che vuole trasformare la nostra democrazia parlamentare in una 'capocrazia', terremmo inchiodata in Senato questa maggioranza per giorni e giorni”. Alessandro Alfieriresponsabile Riforme del Pd: “Difenderemo la nostra Costituzione e il ruolo del capo dello Stato e del Parlamento spiegando ogni giorno quali sono le nostre ragioni, illustrando i nostri emendamenti che non sono ostruzionistici ma cercano di correggere gli sgorbi di una riforma costituzionale sbagliata e autoritaria imposta da Giorgia Meloni al Parlamento in uno scambio scellerato con l'autonomia differenziata in salsa leghista”.



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