Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi. Austin-Gallant: “Discusso attacco a Rafah”. Media: Usa trattano con l’Ue per gestione valico di Rafah. Hamas: “Video soldatesse rapite è stato manipolato”
Spagna, Norvegia e Irlanda riconosceranno ufficialmente lo Stato palestinese dal 28 maggio. Lo spagnolo Sanchez ha detto che il premier israeliano Netanuahu 'mette in pericolo' la soluzione dei due Stati, non ha un progetto di pace e la sua politica ha provocato 'solo dolore e distruzione a Gaza'. In risposta, Israele ha richiamato gli ambasciatori: 'È una ricompensa al terrorismo', dice Natanyahu. Diffuso il filmato di cinque soldate israeliane sequestrate da Hamas il 7 ottobre. Legato, insanguinato, insultato.
Media: bilancio operazione Israele a Jenin vendita a 12 morti
Un palestinese di 30 anni è morto per le ferite riportate durante l'incursione israeliana nel campo profughi di Jenin, facendo salire a 12 il bilancio delle vittime dell'incursione militare durata giorni. Lo riporta Al Jazeera citando Wafa. Tra le altre vittime ci sono quattro bambini, un insegnante e un medico.
Hamas: “Video delle soldatesse rapite è stato manipolato”
Il video che mostra cinque soldatesse israeliane rapite da Hamas il 7 ottobre “è stato manipolato e l'autenticità di ciò che contiene non può essere confermata”. A sostenerlo è Hamas che in una dichiarazione rilanciata da Al Jazeera ha affermato che “le donne soldato sono state trattate secondo l'etica della nostra resistenza e non è stato dimostrato alcun maltrattamento nei confronti dei soldati in questa unità”. Secondo il gruppo, la clip fa parte della promozione di Israele di “narrazioni falsificate”. Nel video, una delle frasi ripetute dai miliziani alle donne è “cani, vi schiacceremo tutti” e ancora “siete belle sioniste”.
Media: nuove linee guida Israele per negoziati con Hamas
Il gabinetto di guerra di Israele ha approvato all'unanimità nuove linee guida per i suoi negoziatori nel tentativo di rilanciare i colloqui su un accordo di tregua con Hamas, secondo il sito web di notizie israeliano Walla.
Da parte sua l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato solo che nella sua ultima riunione di ieri sera il gabinetto di guerra dello Stato ebraico ha ordinato alla sua squadra “di continuare i negoziati per la restituzione degli ostaggi” israeliani ancora nella Striscia di Gaza.
Media: 16 morti in un raid israeliano a Gaza
Attacco delle forze israeliane nelle città di Gaza e Rafah nella Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. Fonti locali pubblicati che sono 16 i morti, tra cui 10 bambini e diversi i feriti, a seguito del bombardamento nel quartiere di Al-Daraj, nel centro di Gaza City. Un altro bombardamento ha interessato la città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza. Un altro attacco delle forze israeliane è avvenuto nel campo di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, provocando la morte di 8 persone.
Austin a Gallant: “Concludere negoziati con l'Egitto”
Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha chiesto al ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant di “concludere i negoziati con l'Egitto e di riaprire il passaggio a Rafah per far riprendere il flusso di aiuti dall'Egitto attraverso Kerem Shalom”. Lo riporta una nota del dipartimento della Difesa americana. Nel corso della telefonata Austin ha cercato di affrontare sia le questioni umanitarie sia quelle militari, con l'obiettivo di proteggere maggiormente i civili a Gaza.
Telefonata Austin-Gallant: “Discusso attacco a Rafah”
Il segretario alla Difesa americana Lloyd Austin ha discusso con il suo omologo israeliano Yoav Gallant il “modo migliore per sconfiggere Hamas a Rafah e minimizzare i danni ai civili” e “ridurre gli effetti delle operazioni militari a Gaza”. Lo riporta una nota del Pentagono. Nel corso della telefonata, Austin ha ribadito le “forti obiezioni Usa alla vergognosa richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di arrestare i leader israeliani”.
“Usa tratta con Ue per gestione valico di Rafah”
L'amministrazione Biden è in trattativa con un'organizzazione della Ue per garantire l'apertura del valico di frontiera da Rafah a Gaza dopo l'offensiva israeliana. Lo rivela Politico citando due fonti, tra cui un alto dirigente dell'amministrazione Usa. Per superare il braccio di ferro tra Israele ed Egitto, Washington propone di coinvolgere una terza parte neutrale: la missione di assistenza alle frontiere dell'Unione europea al valico di Rafah.
L'organizzazione precedentemente operava al confine di Gaza, ma ha sospeso le sue operazioni nel 2007 dopo che Hamas ha preso il controllo della Striscia.
La Colombia aprirà l'ambasciata a Ramallah
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha incaricato il suo ministro degli Esteri, Luis Gilberto Murillo, di avviare le procedure per l'apertura di un'ambasciata presso la Palestina nella città di Ramallah. La decisione, ha spiegato Murillo, permetterà di completare la formalizzazione delle relazioni bilaterali tra i due Paesi dopo il riconoscimento ufficiale della Palestina deciso l'8 agosto 2018. Il capo della diplomazia colombiana ha precisato che questa misura è stata presa coerentemente con la posizione che la Colombia ha assunto fin dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Il presidente Petro, ha ancora detto, “è stato tra i primi ad avvertire che a Gaza era in corso un genocidio, pur condannando anche le azioni di Hamas”. La Colombia, per decisione del capo dello Stato, ha rotto le relazioni con Israele l'1 maggio scorso.
Onu: “Onorare il diritto all'autodeterminazione palestinese”
Il segretariato generale dell'Onu non ha voluto entrare nello specifico riguardo la decisione di Norvegia, Irlanda e Spagna di riconoscere lo Stato palestinese, ma ha confermato l'impegno delle Nazioni Unite per onorare il diritto palestinese all'autodeterminazione. “Queste – ha commentato il portavoce, Stephane Dujarric, rispondendo alla domanda di un giornalista – sono decisioni sovrane di Stati membri. Da parte nostra, il segretario generale continuerà a lavorare per una soluzione di 'due Stati', Israele e Palestina, perché vivono in pace e sicurezza uno accanto all'altro, e per onorare il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese”.