Economia Finanza

Petraeus (ex Cia): nuovi conflitti? Dipenderà dalla deterrenza Usa


Forse la disgregazione dell'ordine globale è un concetto «esagerato», ma di certo i suoi equilibri sono sotto stress. A partire da un rovesciamento nei rapporti di forza: alcuni fa «l'economia dettava l'agenda alla geopolitica, ora la geopolitica si è presa la sua rivincita».

David Petraeusgenerale statunitense ed ex direttore Cia, ha rotto il ghiaccio così nel suo intervento da remoto a «La guerra resterà lo strumento di soluzione dei conflitti?», un pannello del Festival dell'economia di Trento sulla crescita dei conflitti e le prospettive di un occidente sempre più frammentato.

Petraeus ha chiarito l'urgenza, di mantenere gli «equilibri» su uno scacchiere globale sempre più intricato, con un grado di complessità che non si vedeva forse «dalla Seconda Guerra Mondiale». In cima alle agende di Washington, e del blocco occidentale nel suo complesso dovrebbero comparire il legame con la Cina e le varie incognite sul fronte bellico, fra gli strascichi dei primi decenni del secolo e le prospettive che si sviluppano fra Ucraina, Medio Oriente e Indonesia Pacifico.

«Afghanistan? Sbagliato ritirarci». Il caso ucraino

Sul primo fronte, Petraeus (auto)critica l'eccesso di sicurezza dei governi occidentali e la loro illusione di una vittoria del modello liberale: un modello incrinato dalla dialettica con forze di ispirazione diverse, rinforzate dagli errori strategici di Washington e alleati. Petraeus cita il caso dell'esodo dall'Afghanistan, abbandonato a un baratro economico e politico senza termine dopo il flop delle missioni di «stabilizzazione»: «Io mi ero opposto all'idea di ritirarci dall'Afghanistan. Era quello comprensibile che è successo: quasi 17mila persone sono scappate dal Paese ei Talebani hanno avuto la strada spianata».

Non c'è da meravigliarsi, aggiunge Petraeus, se «Xi, il presidente cinese, ha avuto buon gioco nel dire che gli americani non erano alleati affidabili». Proprio il caso afghano, nell'ottica del generale, dovrebbe rinsaldare il ruolo di Usa e partner come argine allo scoppio di nuovi conflitti e all'espansione di soggetti ostili.



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