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Pioli, il saluto al Milan: “Avete messo il fuoco nel mio cuore”


MILANO – Pioli si è commosso parecchio, all'atto finale dei suoi quasi 5 anni da allenatore del Milano: “Avete messo il fuoco nel mio cuore e resterà sempre acceso. Non vi dimenticherò”, ha detto al microfono, in piedi al centro del prato di San Siro, rivolgendosi a quegli stessi tifosi che non hanno mancato di criticarlo. La risposta della curva Sud, che nel primo tempo della sfida con la Salernitana aveva proseguito la contestazione delle ultime giornate alla società, è stata immediata. Il famoso coro abbandonato per volere dell'allenatore stesso – “Pioli is on fire” – è tornato a risuonare dentro lo stadio.

L'abbraccio con i giocatori

I l congedo del tecnico portato alle stelle nel 2022, l'anno dello scudetto, e poi bocciato con l'hashtag #Pioli out, è stato un esempio di eleganza e di stile. Si è rivelato emozionante per lui il passo d'addio, al netto dell'esonero mascherato che ha interrotto un'avventura da archiviare con la soddisfazione di avere vinto uno scudetto e di avere riportato in Champions (per 4 volte di seguito) la squadra italiana più titolata a livello internazionale. Ne la gratitudine dei giocatori Nei suoi confronti è parsa una manifestazione opportunistica, di circostanza. Lo hanno circondato in cerchio, prima della partita, pronti all'abbraccio uno a uno, e poi hanno ripetuto la cerimonia quando Leao ha segnato il primo gol ed è corso verso la panchina.

Pioli saluta il pubblico

Pioli saluta il pubblico (ansa)

Pioli alla squadra: “Siete speciali”

Il resto è successo appunto alla fine, quando Pioli ha preso il microfono e ha arringato la follaunendo idealmente la vecchia e la nuova gestione del club, da Boban, Maldini e Massara, che lo avevano assunto, all'attuale dirigenza con Cardinale, Furlani, Moncada e ovviamente Ibrahimovic, che da suo ex calciatore è diventato il punto di riferimento della gestione Cardinale. Pioli ha sorvolato sull'epilogo, soffermandosi sul percorso del suo quinquennio milanista: “È la serata dei ringraziamenti, perciò comincio col ringraziare chi mi ha voluto qui, chi mi ha sostenuto, chi mi ha dato la possibilità di creare un club fantastico. Grazie alla proprietà, ai dipendenti di Casa Milan e di Milanello, grazie al mio staff, che ha fatto un grande lavoro, grazie ai miei giocatori; a voi dico che sapete cosa penso di voi, siete speciali e certe cose rimarranno”.

Il messaggio ai tifosi

Poi ha parlato direttamente ai tifosi, le cui presenze complessive a San Siro hanno sfiorato quest'anno i due milioni di spettatori: “Siete stati tantissimi, ci avete spronato, ci avete stimolato, ci avete dato un'energia che noi abbiamo cercato di mettere sul campo. Abbiamo perso insieme, abbiamo sofferto insieme, vinto e gioito insieme”. Poi a Dazn si è espresso sul futuro: “I prossimi 10-15 giorni saranno decisivi. Ho detto al mio agente che non volevo sentire niente fino alla fine del campionato. Ma deve essere qualcosa di veramente stimolante. Cerco qualcosa di speciale, che non è solo vincere, ma emozionarmi. La Premier mi stimola, ma non so se ci sarà la possibilità”. E ancora: “Credo che sia arrivato il momento giusto per separarsi la mano Mi sono confrontato col top.

Il saluto di Giroud e Kjaer

Prima di Pioli avevano parlato i due veterani che lasciano il Milan, Olivier Giroud e Simon Kjaer. Anche loro si erano emozionati. Il centravanti francese ha raccontato i suoi sentimenti: “Quando eravamo piccoli, Simon e io sognavamo questa Milano. Oggi abbiamo fatto un percorso che ci rende orgogliosi. Non dimenticherò mai queste tre stagioni. Forza Milano”. Il difensore danese ha fatto un paragone eloquente: “La mia sensazione qui è la stessa che ho in nazionale, e in Nazionale sono da 15 anni. In 4 anni qui siete diventati una famiglia”.

Lo striscione per Pioli

La curva Sud ha salutato tutti e tre i protagonisti con striscioni personalizzati. Quello per Pioli era volutamente scarno: “Senza troppi giri di parole: grazie di tutto, mister”. Paolo Fonseca raccoglie un'eredità impegnativa.



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