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Quando Mou vinse la prima Champions. E divenne lo Special One


Venti anni fa José era conosciuto il giusto. Poi il 26 maggio 2004 conquistò il trofeo per club più ambito con il Porto. Era la squadra di Vitor Baia, Deco, Maniche, Ricardo Carvalho, Costinha… Così entrò nella storia

C'è un momento preciso in cui Mourinho diventa Mourinho e si rivela al mondo in tutto il suo splendore. È un'epifania. È un'istantanea che cambia il corso della sua storia individuale e – in fondo, massì, rendiamogli onore – anche di quella del calcio. Succede la sera del 9 marzo del 2004, in uno degli stadi più iconici del mondo: l'Old Trafford. Manchester United e Porto si stanno giocando la qualificazione ai quarti di Champions League. All'andata il Porto ha vinto 2-1, ma la qualificazione è ancora aperta. Segna Scholes, i Red Devils – in virtù del gol in trasferta che vale doppio – a quel punto sono qualificati. È già scoccato il 90° quando il portoghese Costinha – riprendendo una maldestra ribattuta del portiere Howard – insacca e fa 1-1. All'Old Trafford cala il gelo. È il Porto a passare il turno. Al gol di Costinha, Mourinho scatta dalla propria panchina e correndo all'impazzata raggiunge i suoi giocatori, che stanno festeggiando accanto alla bandierina del calcio d'angolo. È solo la prima delle tante corse che renderanno celebri le esultanze di Mou. È la corsa di un uomo che ha capito che il vento lo accompagnerà lontano. Appesantito da un lungo paltò, Mou corre a braccia aperte verso il futuro. Eccolo, il momento che gli cambia la vita. Eccola, la rivelazione. Eccola, la stella che indica il cammino.



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