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Papa Francesco: “troppa frociaggine nei seminari”/ La presunta frase detta ai Vescovi: cosa è successo


“TROPPA FROCIAGGINE NEI SEMINARI”: COSA AVREBBE DETTO PAPA FRANCESCO DURANTE L'ASSEMBLEA DELLA CEI

«Nella Chiesa c'è troppa aria di frociaggine»: non c'è persona oggi che possieda uno smartphone, pc, tablet che sia, che non sappia di quanto stiamo per parlare. La frase presunta sarebbe stata pronunciata da Papà Francesco lo scorso lunedì 20 maggio durante la riunione a porte chiuse dell'Assemblea Generale CEI, l'unione di tutti i vescovi italiani. In primis è stato il sito di “Dagospia” a rilanciare lo scoop già nella giornata di domenica, ripresa poi oggi – con tanto di conferme da «diverse fonti tra i vescovi» – dai portali online di “Corriere della Sera” e “La Repubblica”.

Il riferimento e il contesto riguarda la preoccupazione per i seminario dei futuri pretinello specifico il Papa avrebbe invitato i singoli vescovi (responsabili in quanto ogni Diocesi gestisce i rispettivi seminari) a non ammettere al sacerdozio seminaristi con tendenze omosessuali. Secondo quanto riportato dal sito di Roberto D'Agostino, che cita “diversi vescovi italiani”, Papa Francesco avrebbe detto testuale: «nella Chiesa c'è troppa aria di frociaggine […] voi vescovi dovete mettere fuori dai seminari tutte le checche, anche quelle solo semi orientate». Secondo quanto poi aggiunto dalle fonti di “Repubblica” e “QN”, alcuni vescovi avrebbero confidato che il Pontefice nell'utilizzare quel termine in lingua italiana non aveva chiaro che avesse un'accezione dispregiativa negativa.

IL PAPA, L'APERTURA ALLE PERSONE LGBTQ+ E LA CONFERMA DELLA DOTTRINA CATTOLICA

Al momento non sono giunte conferme né tantomeno smentite da parte del Vaticano (con la Sala Stampa) e neanche dall'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, appena conclusasi a Roma. Al netto però del termine “frociaggine” usato oppure no da Papa Francesco, il tema resta quello già ribadito diverse volte anche in pubblico dal Santo Padre: servono rigidi paletti per l'ingresso nei seminari in quanto il rischio è che si possa scegliere il sacerdozio come “unica strada” per non affrontare la propria sessualità e si finisca alla fine per condurre una “doppia vita”, con le evidenti conseguenze devastanti nel caso.

«La Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, presentano omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta tendenza cultura gay»: così parlava Papa Francesco nel 2016 confermando quanto già stabilito dal Dicastero per il Clero nel 2005 con Benedetto XVI. Fin dall'inizio del suo Pontificato, Bergoglio ha sempre ribadito che l'accoglienza per qualsiasi figlio di Dio è totale e completa, «chi sono io per giudicare» è infatti lo “slogan” passato alla storia con Papa Francesco: allo stesso tempo, con il pieno abbraccio per le persone omosessuali finanziamento alla benedizione accettata con la dichiarazione “Fiducia Supplicans”, anche di recente il Santo Padre alla CBS ha ribadito «La benedizione è per tutti: si può benedire ogni persona, ma non l'unione omosessuale. Quello che ho permesso non è stato di benedire l'unione», anche perché tale azione andrebbe «contro la legge della Chiesa».

La Chiesa italiana lo scorso novembre nell'Assemblea autunnale CEI 2023 ad Assisi aveva affrontato il nuovo regolamento per i seminari del nostro Paese, provando a dirimere anche la questione vocazionale e fino al controverso punto dei seminaristi omosessuali. In attesa che tale regolamento venga pubblicato ufficiale – riporta “Repubblica” – la CEI avrebbe approvato un emendamento che punta a distinguere tra atti e tendenze, ribadendo da un lato il celibato per tutti (omosessuali o eterosessuali, uguali) e dall'altro non ponendo divieti specifici per l'ingresso di seminaristi LGBTQ. Il presunto discorso a porte chiuse di Papa Francesco arriverà a questo punto in risposta alla tendenza vista negli ultimi mesi nella Chiesa italiana ed è volto a confermare la dottrina cattolica in merito: dettaglio non da poco, tra i vari punti all'ordine del giorno del sinodo in Germania che da anni mina l'unità con la Chiesa di Romavi è proprio il via libera all'ingresso di seminaristi gay «purché accettiamo il celibato». Ad oggi il Papa ha sempre confermato il documento del suo predecessore, specie laddove viene scritto che le persone omosessuali «si trovano, infatti, in una situazione che ostacola pesantemente una corretta relazione con uomini e donne. Non sono affatto da trascurare le conseguenze negative che possono derivare dall'Ordinazione di persone con tendenze omosessuali profondamente radicate».

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