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Villa d’Este: dalla Miura alla Iso Rivolta, i capolavori di Marcello Gandini


Il concorso d'eleganza di Villa d'Este ha reso omaggio a Marcello Gandini, il grande designer autore di tantissime vetture da sogno (e non) scomparso lo scorso marzo all'età di 85 anni

Michele Cito

28 maggio – 15:07 – MILANO

Entra nell'area dedicata alle vetture di Marcello Gandini nel giardino di Villa Erba può provocare un po' di “Sindrome di Stendhal”, perché anche all'interno di una manifestazione di bellezza com'è il Concorso d'Eleganza di Villa d'Este, il livello delle auto disegnate dal designer torinese è notevole. Un'emozione che è possibile in parte rivivere guardando il video su Tik Tok.

un designer di carattere

La Countach 25° anniversario è l'ultima evoluzione del concetto originale di Gandini visibile in modo più autentico sulla prima LP400 del 73. Alle spalle della Countach, probabilmente la prima supercar della storia, fa bella mostra di sè una Maserati Shamal. Prodotta tra il 1988 e il 1995, montava il motore V8 3200 cc sovralimentato tipico della produzione Maserati sotto la gestione De Tomaso. Anche lei presenta gli stilemi muscolari tipici di quell'epoca ma da alcuni dettagli è comunque possibile riconoscere il tocco di Gandini, come il taglio del passaruota posteriore ritrovabile su quasi tutta la sua produzione. Si ritrova per esempio in un'altra Maserati, sicuramente meno muscolosa ma comunque ricca di fascino come la Quattroporte prodotta dal 1994 al 2000, un ottimo esempio della sua creatività chiamato a disegnare un'auto elegante e di rappresentanza.

concetto da ispirare

Non solo supercar ma anche un concetto sempre interessante e capace di influenzare l'immagine di un marchio. Successo con Citroen quando nel 1972 la Carrozzeria Bertone presentò la Gs Camargue. Gandini con questa vettura reinterpretò il concetto francese che poneva le sue radici nella Ds19 di Flaminio Bertoni. Tempo dopo Gandini trasmette alcuni di questi concetti nella BX che si rivelò un successo commerciale e che era presente anch'essa alla mostra in riva al lago di Como con un esemplare sportivo. Un'altra famosa supercar è senz'altra la BugattiEB110 presentare a Villa Erba in versione Gt. Marcello Gandini si occupò delle fasi iniziali del progetto collaborando con il suo collega e amico di vecchi dati Paolo Stanzanicoppia formatasi agli albori del progetto Miura negli anni 60. Di tutt'altra soddisfazione per Gandini fu la lunga e redditizia collaborazione con la Lamborghini iniziata con la strepitosa Miura del 1966. Alla cornice di Villa d'Este ne era esposta una versione rossa, con linee sinuose e senza tempo che lo stesso Gandini definì “inguardabili” e un Diablo nella massima evoluzione tecnica per quanto riguarda le performance: la Gt, la numero 51 di sole 80 costruita. Pesava un centinaio di kg in meno della versione standard, prevedeva una nuova veste aerodinamica molto appariscente e un motore di maggiore cilindrata che poteva erogare 575 Cv, poteva spingerla a 340 km/h accelerando da 0 a 100 in 3,4 secondi.

la garmish

Riguardo i concept capaci di ispirare, oltre alla Gs Camargue è necessario ricordare la BMW Garmish, ritenuta talmente importante dalla stessa Bmw da essere ricostruita ex novo, a loro spese, partendo da fotografie e qualche disegno fornito dallo stesso Gandini dato che il modello originale del 1970 risulta da anni irreperibile così come tutti i disegni e la documentazione ufficiale della Carrozzeria Bertone . Una vettura speciale e dalla doppia vita che venne presentata per la seconda volta proprio al Concorso d'Eleganza di Villa d'Este nel 2019.

una produzione molto varia

Presente anche la classica e ancora oggi amata Alfa Romeo Montreal motorizzata con il nobile V8 di derivazione 33 Stradale e la straordinaria Lancia Stratosqui presente in versione corsa Gruppo 4, esemplare famoso per essere la prima realizzata dal Reparto Corse Lancia con la targa “TO” e con la livrea Marlboro dell'esordio, avvenuto nel 1973. Partecipò al Giro d'Italia, al Tour de France e al Rac del 1974. Infine la Iso Rivolta Lele del 1969, una gran turismo 2+2 costruita a Bresso spinta da poderosi V8 americani, prima Chevrolet e successivamente Ford. Riuscita nelle linee e nella meccanica, ebbe poca fortuna solo perché la Iso Rivolta chiuse i battenti nel 1974. Ne vennero costruiti 316.







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