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Le scelte di Conte: Lobotka e Anguissa al centro del Napoli. Con Lukaku nuovo leader


La rosa è di valore e va rigenerata: Cajuste, Lindstrom e Natan investimenti da provare a salvare. Osimhen la chiave per avere Romelu, ma non è l'unico in uscita: ai saluti pure Rui e Simeone

Vincenzo D'Angelo

29 maggio 2024 (modifica alle 08:54) – MILANO

Da una parte la bozza di contratto da esaminare, dall'altra la rosa da studiare a fondo, per capire subito dove poter mettere mano. Antonio Conte studia le carte: la proposta del Napoli è importante, pesante, e farebbe dell'ex ct il tecnico più pagato della prossima Serie A. Insomma, Aurelio De Laurentiis fa sul serio, ha fatto passi enormi per cercare di accontentare le richieste dell 'allenatore ed è pronto a investire anche nel potenziamento della rosa. La questione, al momento, è nelle mani degli avvocati, che continuano a lavorare per trovare l'intesa totale e trasformare le bozze in contratto definitivo: Conte dovrebbe legarsi al Napoli per tre anni e diventare così l'architetto della ricostruzione. Il progetto lo stimola, lo intriga, lo eccita. E la rosa azzurra gli piace, la reputazione all'altezza delle grandi d'Italia. Certo, la stagione appena conclusa ha messo a nudo tutti i limiti di uno spogliatoio che ha perso la bussola, ma che con Conte dovrà tornare a remare unito in un'unica direzione. Il noi davanti all'io, sempre: il motto di Antonio è questo e chi è pronto a lottare per la squadra è ben accetto, gli altri possono anche andare. Dei casi spinosi che riguardano Giovanni Di Lorenzo e Khvicha Kvaratskhelia parliamo in altre pagine, ma la questione è semplice: per Conte sarebbero due pilastri della rifondazione, ma la palla adesso è in mano alla società che dovrà tentare di ricucire col capitano e rinnovare con il gioiello georgiano.

i pilastri

La situazione degli altri, invece, è abbastanza definita. Al momento ci sono tre uomini da cui ripartire: Amir Rrahmani, Stanislav Lobotka e Frank Anguissa. Rrahmani è stato il capitano a Firenze, nell'unica partita in cui Di Lorenzo non ha giocato: Amir – come tutti – ha avuto una stagione storta, ma resta giocatori affidabile, che in passato si è messo in evidenza giocando in una difesa a tre . Centrale o braccetto di destra, Rrahmani è l'unico difensore sicuro di far parte del nuovo progetto. E non cambierà la spina dorsale: Lobotka e Anguissa garantiscono esperienza, qualità, fisicità, senso tattico e dinamismo. Lobo è il faro della squadra da due stagioni e puro in questo anno nero ha spesso salvato la faccia. Diverso è il discorso di Anguissa, crollato mentalmente e fisicamente: dopo la Coppa d'Africa non è stato più lo stesso e non a caso il Napoli non si è più rialzato. Se ritrova la condizione, sarà un titolarissimo. Come lo sarebbe Lukaku, obiettivo numero uno per l'attacco in caso di arrivo di Conte: all'Inter lo volle Antonio e l'impatto con la A fu devastante. Insieme, sono garanzia di successo.

da rigenerare

Da rigenerare Una delle missioni più delicate sarà quella di rigenerare gli acquisti della scorsa estate, clamorosamente bocciati da tre allenatori su tre. Jens Cajuste è quello che ha giocato di più, ma non è una mezzala e si è visto: c'entrava poco nel 4-3-3, lui è un mediano da 4-2-3-1 o 3-4-2- 1 (come potrebbe giocare il prossimo Napoli) e messo nel contesto tattico giusto potrebbe rivelarsi un nuovo acquisto. E chissà che la cura Conte non faccia effetto anche su Natan: preso come nuovo Kim, a quattro non rende ma nella linea a tre più protetta può far valere la fisicità. E occhio a Lindstrom, arrivato dall'Eintracht per 30 milioni e utilizzato pochissimo. Calzona, salutando Napoli, ha ammesso: “Non ci sono giocatori forti o meno forti, ma giocatori adatti e non adatti. Lindstrom, ad esempio, non è un giocatore adatto a una squadra come il Napoli che gioca in 30 metri di campo”. Vedremo che cosa ne penserà eventualmente Conte.

ai saluti

Intanto c'è silenzio intorno a Osimhen: andrà via, non è in dubbio, ma manca chi è disposto a pagare la clausola. Il suo sogno resta la Premier e il Chelsea potrebbe accontentarlo, magari inserendo Lukaku nell'affare per abbassare il tetto di 130 milioni: Victor, tra l'altro, si è fatto male e salterà gli impegni di giugno della Nigeria, per le qualificazioni mondiali . Saluterà anche Mario Rui, un esterno tecnico che potrebbe soffrire il lavoro a tutta fascia. E anche Simeone ha la valigia pronta: vuole giocare di più, tornare a sembrare indispensabile. Dietro Lukaku, Senza Europa, non ci sarebbe spazio.





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