Economia Finanza

Processo a Trump, l’accusa chiude requisitoria dopo sei ore: «Prove schiaccianti, va condannato»



Dopo sei ore il procuratore dell'accusa Joshua Steinglass ha concluso le argomentazioni contro Donald Trump nel processo in corso a New York per i pagamenti alla pornostar Stormy Daniels. E' stato il giudice Juan Merchan a dare ai procuratori il limite delle 20 ora locale, le 2 in Italia.

Così, trascorse quasi sei ore, il procuratore Joshua Steinglass ha concluso la sua requisitoria, ultimo atto della fase dibattimentale del processo contro Donald Trump per il pagamento in nero alla pornostar Stormy Daniels. “Dovete mettere da parte le distrazioni, la stampa, la politica, il rumore. Concentratevi sulle prove e sulla deduzione logica che può essere tratta da tali prove”, ha detto Steinglass rivolto alla giuria. “Usate il buon senso e seguite le istruzioni legali del giudice. Nell'interesse della giustizia e in nome del popolo dello Stato di New York, vi chiedo di dichiarare colpevole l'imputato”, ha concluso il procuratore.

Le accuse del procuratore

La requisitoria ha cercato di dimostrare che il magnate fosse “il mandante” dietro le azioni illegali del suo avvocato Michael Cohen paragonandolo ad un “marito che ingaggia un sicario per uccidere la moglie”. “Nessuno sta dicendo che l'imputato si sia effettivamente messo al computer e abbia digitato le fatture false, ma ha messo in moto una catena di eventi che hanno portato alla falsificazione dei documenti”, ha dichiarato il procuratore.

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Steinglass: «Prove schiaccianti»

“Le prove sono schiaccianti”, ha concluso Steinglass sottolineando che “nonostante Trump sia un ex presidente, la legge vale anche per lui”. Nelle prossime ore, nel primo pomeriggio in Italia di mercoledì 29 maggio, il giudice Merchan istruirà la giuria che poi si ritirerà per deliberare. La sentenza è attesa entro il fine settimana, ma molti analisti hanno avvertito che la giuria potrebbe non arrivare a un verdetto.

Il compito dei giurati

Dodici giurati sono chiamati a decidere sulla colpevolezza o non colpevolezza dell'ex presidente, accusato di avere falsificato la contabilità della sua azienda per pagare la Daniels, attraverso il suo ex avvocato Michael Cohen, per comprarne il silenzio, alla vigilia delle elezioni 2016, su una presunta passata relazione sessuale.



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