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Emergenza siccità in Etiopia, l’allarme di Fondazione CESVI



Gli effetti della crisi climatica non stanno risparmiando nessuno, nemmeno l'Europa. Basti pensare che nell'estate del 2022 il nostro continente ha subito la peggiore siccità degli ultimi 500 anni. E nel 2023 le temperature sono state sopra la media per 11 mesi, con livelli record raggiunti a settembre, caratterizzato da un boom di giornate di caldo estremo, aumentando la mortalità legata al calore del 20% rispetto a 20 anni prima. Alcune regioni d'Italia stanno vivendo la siccità, come la Sicilia, dove sono stati dichiarati lo stato di emergenza e il razionamento dell'acqua.

La siccità sta dilaniando il Corno d'Africa, dove il cambiamento climatico si unisce alla povertà, ai conflitti, all'instabilità, con l'inevitabile conseguenza di un'immane crisi umanitaria. La situazione è particolarmente grave in Etiopia: questo Paese, dove oltre il 90% della popolazione vive in zone rurali e la risorsa primaria di sostentamento è la pastorizia, sta subendo una delle peggiori siccità degli ultimi 40 anni. «Cinque stagioni consecutive di pioggia saltate stanno portando il Paese in uno stato di emergenza umanitaria drammatica, che sta colpendo l'intero Corno D'Africa. Da un lato un periodo da record in stato di siccità, dall'altro le recenti devastanti alluvioni che hanno colpito almeno 36 milioni di persone in Etiopia, Kenya, Somalia. Un “paradosso climatico”, considerando che l'intero continente africano contribuisce per appena il 4% alle emissioni di gas serra globali, che alimentano l'emergenza». A lanciare l'allarme è Fondazione CESVI, attiva in Etiopia con progetti per rafforzare la resilienza della popolazione agli shock di tipo naturale e migratorio interno e per contrastare la siccità.

In Etiopia oltre 21 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuti, fra cui quasi 16 milioni per insicurezza alimentare. Nell'area di Borena, nella regione dell'Oromia, dove Cesvi è impegnato dal 2021, le comunità dei pastori hanno visto la loro vita stravolta: l'80% dei capi di bestiame, che prima davano cibo e sostentamento alla popolazione, oggi è scomparso a causa dell'assenza quasi totale dell'acqua. La pastorizia per le comunità locali non è solo una risorsa economica, «è la loro identità, il loro passato, il loro futuro. Sono abilissime a vivere in condizioni di aridità, ma oggi non c'è più acqua da nessuna parte, negli stagni, nei pozzi profondi. I nostri beneficiari oggi non hanno più nulla, la loro dignità è stata affossata», dichiara Marcello Malavasicapo missione del CESVI in Etiopia.

Qui CESVI, con il supporto dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), è impegnata nel sostegno alla popolazione attraverso progetti di assistenza in denaro, riabilitazione e restauro di bacini per il raccoglimento dell'acqua, preparazione dei terreni al pascolo, nonché attività di peacebuilding per aiutare le comunità a condividere le risorse in un'ottica di aiuto reciproco.

Per sostenere questo intervento CESVI ha aperto una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe. Fondazione CESVI è un'organizzazione umanitaria nata a Bergamo nel 1985. Per informazioni sulle sue attività e su come contribuire: www.cesvi.org

(Foto in alto di Roger Lo Guarro per CESVI)





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