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«Il mio bambino al mattino cerca il mio telefono prima ancora di dire “buongiorno”»



Sono mamma di due bambini, il più grande ha 8 anni. Come mamma vorrei ridurre il più possibile l'uso degli schermi nel tempo libero dei miei figli. Non accendiamo la Tv se i bambini sono in casa, non abbiamo mai acquistato un tablet, al ristorante andiamo con la borsa di libri, colori e giochi di carte… Con l'ingresso alla scuola primaria, abbiamo deciso di regalare al maggiore il gioco Nintendo .

Così sono iniziate le lotte per far rispettare i tempi concordati con conseguenti crisi di rabbia. Oltre a questo, lui ha iniziato a guardare su YouTube cartoni animati e video che parlano di calcio, la sua grande passione. Purtroppo, quando è stanco continua a chiedere con incredibile insistenza di accendere uno schermo e poi per spegnere fa storie a non finire; il fatto di “guardare” sembra essere attualmente il suo unico interesse.

E da un po' di tempo ha iniziato a cercare i nostri cellulari per leggere notizie, sempre di calcio, risultati di partite, ecc. Siamo al punto che la mattina quando si sveglia cerca il telefono ancora prima di dire “Buongiorno!”. Cosa si fa in questi casi?

EVELINA

Risposta di Alberto Pellai

– Cara Evelina, la tua mail non fa che confermare una verità che vale la pena ribadire ogni volta: una volta che gli schermi entrano nella vita dei bambini, il tiro alla fune tra genitori e figli relativo alla loro gestione risulta inevitabile.

Quello che ti sta accadendo succede a tutti i genitori che hanno figli in età prescolare e scolastica e che si rendono conto che la relazione tra bambini e schermi è regolata da una sorta di campo magnetico: è come se dentro a quel quadrato di cristallo si nascondesse un magnetismo che trasforma gli occhi dei nostri figli in pezzi di ferro che non sanno resistere alla tensione che da esso si genera.

Se a pranzo e cena i bambini si ritrovassero sulla tavola la bottiglia di una bevanda gassata e zuccherata, potremmo sperare che da soli prendano la decisione di bere solo acqua? Avendo a disposizione qualcosa di molto più attraente, che è lì, disponibile ea portata di mano, da soli non riusciranno a fare la scelta più salutare.

Con il piccolo schermo è la stessa cosa: diventa necessario regolare sempre da fuori l'attrazione che esso esercita e trasformarci – noi genitori – in “barriere umane” al “campo magnetico” che essi esercitano.

Quindi penso che ti devi rassegnare a compiere ancora per molto tempo e con tanta energia il ruolo di regolatrice dello schermo nella vita del tuo bambino. Però, vista la sua grande passione verso il mondo del calcio, potresti portare a casa una o due volte alla settimana un quotidiano o un settimanale cartaceo che parlano di sport e invitarlo ad approfondire la sua passione anche su questa fonte e non solo nell'online. . Ti sarà utile leggere I nativi digitali non esistono di C. Di Bari (Uppa ed.)





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