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Quando Terence Hill era Don Camillo e l’angelo Bonimba sfidava Ancelotti, Pruzzo e Spinosi


Quarant'anni fa, il 1° giugno 1984, nelle sale cinematografiche milanesi venne proiettato il remake della saga che negli anni Cinquanta era stata girata sulla base dei racconti di Guareschi. Il film fu un fiasco, eccezion fatta per una partita di calcio…

La prima milanese del “Don Camillo” di Terence Hill si tenne al cinema Corso, il 1° giugno del 1984, di sabato. Il film era costato quasi 10 miliardi di lire, ma al botteghino fu un mezzo fallimento: solo 645 milioni di incassi. Terence Hill all'epoca era reduce dai trionfi degli spaghetti western e dalle commedie che finivano a risate e sganassoni con Bud Spencer. Quando proposero un film su Don Camillo, i manager della casa di produzione americana che avrebbero dovuto finanziare la pellicola sbiancarono. Don Camillo? E perché mai? Terence Hill li convince della bontà del progetto. Il film ebbe una gestazione molto lunga, l'uscita definitiva venne più volte annunciata e rimandata. Quarant'anni e molti più passaggi televisivi dopo, possiamo dire che quel film – un remake della saga cinematografica degli anni 50 basata sui racconti di Giovanni Guareschi – anche se non perfettamente riuscito, contiene almeno una sequenza-cult. È quella della partita di calcio tra gli Angels ei Devils, una sfida impreziosita dalla presenza di quattro calciatori famosi di quel periodo: Roberto Boninsegna, Carlo Ancelotti, Luciano Spinosi e Roberto Pruzzo.



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