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“Fiducia ai minimi storici e basse aspettative”: l'incontro tra i capi della Difesa di Usa e Cina


Un incontro, faccia a faccia, in mezzo a tensioni crescenti e dossier sempre più scottanti. Il ministro della Difesa della Cina, Dong giugnoe il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austindovrebbero incontrarsi a Singapore in occasione dello Dialogo Shangri-La, la conferenza annuale sulla sicurezza dell'Asia organizzata dall'Istituto internazionale per gli studi strategici (Iiss) e giunta alla sua 21ma edizione. Si parte subito con un mistero perché il meeting è stato annunciato dal Pentagono ma non da Pechino. Si tratterebbe, in ogni caso, del primo incontro di persona di Austin con un omologo cinese dal 2022, all'epoca Wei Fenghe. Le aspettative, spiegano gli esperti, sono tuttavia basse.

Usa-Cina: faccia a faccia a Singapore

Il livello di fiducia tra le due forze armate e l'establishment della sicurezza nazionale è ai minimi storici“, ha spiegato Lyle Goldstein, direttore del programma Asia Engagement del think tank Defense Priorities di Washington, citato da Politico. L'ammiraglio Dong Jun è il primo ufficiale della Marina ad arrivare alla carica di ministro. Una poltrona, tra l'altro, occupata in un periodo di tensione nel Mar cinese meridionale. Senza contare quelle senza fine nello Stretto di Taiwan, dove gli Usa sono impegnati a sostenere le capacità di difesa di Taipei.

Secondo osservatori citati dal Posta del mattino della Cina meridionale si prevede una posizione “dura” da parte di Dong in occasione dei colloqui nei giorni dello Shangri-La Dialogue. Ma l'ammiraglio – che a differenza dei suoi predecessori non siede nella Commissione militare centrale del Partito comunista cinese presieduta da Xi Jinping – dovrà anche fare i conti con non poche sfide.”Il ministro della Difesa dell'Esercito popolare di liberazione non comanda truppe, non ha il controllo sul budget – ha evidenziato Drew Thompson della Lee Kuan Yew School of Public Policy della National University of Singapore –e per ora non siede neanche nella Commissione militare centrale, quindi non ha autorità per decidere ed è una controparte non al livello del segretario alla Difesa Usa“.

L'attesissimo faccia a faccia fa seguito a una telefonata avvenuta il mese scorso tra Austin e Dong. La Cina aveva infatti in gran parte sospesa le comunicazioni militari di alto livello con gli Usa in seguito ad una visita nell'agosto di quell'anno dell'allora presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan, che scatenò l'ira di Pechino. Il silenzio ha coinciso con un periodo di significativa scintille tra le due potenze, compresi incidenti non irrilevanti come il volo di un pallone spia cinese nei cieli americani e quello che Washington ha descritto come un aumento del comportamento “coercitivo e rischioso” da parte dei piloti cinesi contro aerei americani nel Mar Cinese Orientale e Meridionale.

Il programma dello Shangi-La Dialogue

I riflettori sono però puntati sullo Shangi-La Dialogue. Quest'anno il discorso di punta, nella giornata inaugurale, sarà pronunciato dal presidente delle Filippine, Ferdinando Marcos Junior. Nelle sale dello Shangri-La Hotel, da cui l'evento prende il nome, sono attesi più di 550 delegati provenienti da oltre 40 Paesi, tra ministri e altri funzionari della Difesa, militari ed esperti di istituti e aziende del settore.

La prima giornata di lavori sarà articolata in tre sessioni speciali dedicarsi alla deterrenza; alla cooperazione di difesa e sicurezza dei piccoli Stati; alle opportunità diplomatiche e alle diverse visioni per la pace in Myanmar.

Il programma della seconda giornata prevede quattro sessioni plenarie, su altri temi: i partenariati degli Stati Uniti nell'Indo-Pacifico; la gestione delle crisi in un contesto di crescente competizione; la costruzione di una sicurezza cooperativa nella regione Asia-Pacifico; le sfide all'ordine di sicurezza interregionale. Inoltre, si svolgeranno tre sessioni speciali: sull'applicazione del diritto del mare e la costruzione della fiducia; sull'intelligenza artificiale, la difesa informatica e la guerra del futuro; sul coordinamento delle operazioni umanitarie a livello globale.

Nella terza e conclusiva giornata si succederanno

altre tre sessioni plenarie, incentrate sull'approccio della Cina alla sicurezza globale; sulla connessione della sicurezza tra gli oceani Indiano e Pacifico; sull'elaborazione di nuove soluzioni per la stabilità regionale.



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