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L’età grande degli anziani: una sfida per la Chiesa



Quali termini si associano con più frequenza alla categoria “terza età”? In prima battuta prevalgono quelli negativi: solitudine, vecchiaia, assistenza sanitaria e non autosufficienza. Sul versante delle associazioni positive troviamo esperienza, con saggezza, famiglia e memoria. Insomma, non è un'immagine del tutto positiva quella della “età grande”, anche agli occhi della Chiesa italiana. Nonostante l'impegno in prima persona di Papa Francesco e le iniziative di molte delle 226 diocesi del nostro Paese resta ancora molto da fare . Lo rileva la ricerca Ipsos su “La pastorale degli anziani nelle diocesi italiane”, presentata oggi a Roma.

La Fondazione Età Grande, promossa da Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, aveva commissionato nell'autunno del 2023 alla Società Ipsos una ricerca approfondita sulla cura pastorale rivolta agli anziani nelle Diocesi italiane.

“La nuova condizione degli anziani”, dice monsignor Paglia, “chiede alla Chiesa una nuova attenzione. Anche tenendo conto del fatto che noi anziani siamo i maggiori frequentatori delle chiese”.

Lo scopo della ricerca presentata a Palazzo San Calisto dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli (“anche io sono over 65 anni da pochi giorni”, ha confidato) era di analizzare come la Chiesa Italiana affronti il ​​tema della presenza degli anziani nella Chiesa stessa e nella società più in generale in un'epoca, come quella attuale, in cui gli over-65 sono oltre 14 milioni e costituiscono circa un quarto di tutti gli italiani. L'Indagine Ipsos si è svolta in tre momenti successivi. Inizialmente si sono studiati i siti web delle 226 diocesi italiane per rilevare la presenza o meno di una Pastorale rivolta agli anziani. Sono state poi svolte 6 interviste approfondite a referenti qualificati di 6 diocesi italiane del Nord, Centro e Sud, sul tema degli anziani e della loro cura pastorale.

Emerge un quadro con luci e ombre, con la ricerca che evidenzia una risposta al tema ancora troppo soggettiva ed estemporanea. C'è attenzione agli anziani, ma per il 78 per cento delle diocesi le attività per gli anziani rientrano nella pastorale della salute, come se l'anzianità fosse solo sinonimo di fragilità. Il giudizio sul ruolo degli anziani nella pastorale diocesana è polarizzato. Una metà valuta la loro presenza come “risorsa attiva che opera con regolarità” (si pensi al ruolo degli anziani nelle attività di volontariato), l'altra metà invece “come risorsa passiva che richiede sostegno”.

La direzione da seguire è quella di una maggior valorizzazione della terza età, troppo poco messa in luce per il 50% delle Diocesi, soprattutto in ottica di arricchimento intergenerazionale, ambito in cui il 65% delle Diocesi avverte un intenso lavoro da fare, sottolineando proprio come la collaborazione tra persone di generazioni diverse è una chiave importante di successo per le attività pastorali.

L'indagine conoscitiva offrirà motivi di riflessione e spunti operativi per le diocesi italiane, bisognose di “linee guida nazionali strutturate”. Intanto monsignor Paglia ricorda che “il Vangelo chiede agli anziani di essere evangelizzatori della società, anche se non si possono muovere, perché c'è anche un magistero della fragilità”.





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