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Il Messico al voto tra corruzione e delitti. I vescovi: «Evitare violenze»


A Gonzalitos, la più grande strada di Monterrey, due poliziotti giovanissimi dirigono il traffico; ai lati della carreggiata manifesti giganti dei candidati, molti con i volti di Claudia Sheinbaum, pochi di Xóchitl Gálvez, meno ancora di Jorge Alvarez Maynez, invitano a votare il presidente della Repubblica. All'uscita della città di 1.200 mila abitanti (la Milano del Messico per la sua modernità), al lato del fiume, case di lamiera e mattoni grezzi -in contrasto stridente con i grattacieli- sono arroccate sugli argini del corso d'acqua oramai secco . Nessuna qui ha un condizionatore per combattere i 39 gradi di caldo che nella metropoli più moderna del Paese, si prepara al voto.

Benvenuti in Messico alla vigilia di una elezione che il 2 giugno rappresenta per molti la svolta per una delle repubbliche più strategiche del continente. Dalle 8 alle 18 di domenica, ben 98,9 milioni di cittadini si recheranno alle urne per esprimere il proprio voto ed eleggere 20.708 funzionari sia a livello federale che locale. Mi candido a presidente sono Claudia Sheinbaum, governatrice di Città del Messico per il partito Morena, Xóchitl Gálvez a capo del gruppo di partiti storici che vanno dal Pan al Pri e Jorge Alvarez Maynez per Movimento Ciudadano.

Queste elezioni per l'Ine (Istituto nazionale elettorale), saranno ricordate come le più grandi mai tenute ecseguiranno tutti e 32 gli stati della confederazione. Verranno eletti 128 senatori, membri della Camera alta, e 500 senatori, deputati federali, membri della Camera bassa del Congresso dell'Unione. Le cariche più rilevanti da eleggere a livello locale sono il capo del governo di Città del Messico e otto governatorati negli stati del Chiapas, Guanajuato, Jalisco, Morelos, Puebla, Tabasco, Veracruz e Yucatán.

L'attesa è forte ei dubbi sono alti. L'aspettativa principale dei circa 130 milioni di messicani è sapere chi sarà il presidente. La quasi certezza è che il Paese avrà per la prima volta della sua storia una donna a capo del governo. C'è una forte controversia riguardo alle statistiche pubblicate negli ultimi mesi, oltre al fatto che esiste una variabile di stima delle intenzioni di voto. In tanti hanno detto di votare la candidata del partito Morena, la donna che il presidente in carica da 6 anni, Andrés Manuel López Obrador, ha designato per continuare il suo programma, Claudia Sheinbaum.

La sopravvalutazione a favore della Sheinbaum nasce dalla paura di perdere i programmi di sostegno alle politiche sociali: la popolazione più povera e umile è impaurita dal sospetto, frutto delle notizie scaturite dalla campagna elettorale, che se non vince la Sheinbaum perderà il sostegno su sanità e disoccupazione.

A parte questo, la possibilità di vedere presidente la Sheinbaum è alta, in primis per ragione di continuità con Lopez Obradoppure, perché le potenzialità del candidato ufficiale del governo sono valutate meglio e Morena ha investito buone risorse finanziarie per la campagna iniziata prima della fine del mandato presidenziale. Obrador ha stigmatizzato l'impreparazione di Xóchitl Gálvez, (una donna di chiare origini indigene che si è pagata l'università vendendo toritillas per strada) e la pericolosità di interrompere il lavoro iniziato da lui. In questa campagna elettorale, oltre ai tentativi di comprare il voto in svariate maniere o indurre la gente a disertare le elezioni, non è mancata la violenza.

Le vittime sono aumentate del 150,5% rispetto al voto del 2021, considerando gli omicidi e altri eventi ad alto impatto, come attacchi con armi da fuoco e minacce varie.

Un rapporto del New York Times rivela che tra i candidati assassinati nel processo elettorale 2023-2024, almeno 28 sono stati orchestrati dalla criminalità organizzata perché “avevano bisogno di funzionari docili”. L'ultimo, in ordine di tempo, riguarda Alfredo Cabrera, un candidato sindaco della città di Coyuca de Benítez, nello stato di Guerrero, nel sud del Messico, assassinato mercoledì 29 maggio, durante la chiusura della campagna elettorale. Una pubblicata dai media locali, mostra il momento in cui una persona si avvicina al giovane aspirante sindaco e registrazione gli spara alla nuca con una pistola.

“Ai cittadini di votare liberamente e senza paura; ai partiti politici, di non abbandonare la legge e l'etica; ai giornalisti di riferire in modo veritiero; alle autorità, il rispetto della legge e l'imparzialità; alle forze dell'ordine, di proteggere cittadini e candidati dagli attacchi della criminalità organizzata”. È l'appello dei vescovi messicani per il voto, un rispetto della legge che non dimentica le forze armate “di porsi dalla parte giusta della storia nel rispetto della legge”.

La Conferenza dell'Episcopato Messicano (CEM), insieme ad altre congregazioni e istituzioni ecclesiali tra cui i Gesuiti, ha chiesto ai candidati di sottoscrivere l'“Impegno Nazionale per la Pace”, un invito in vista di quella pace sociale di cui il Messico ha veramente bisogno.





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