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“Un miliardo di debiti” e “quelli che vincono perdendo”: la filosofia Atalanta nelle parole di Gasp


Le parole del tecnico sul gap da colmare per arrivare allo scudetto indicano una strada che in Italia solo la Dea è stata in grado di intraprendere

3 giugno – 15:12 – MILANO

Chi più spende, meno spende, dice il proverbio. Ovvero, metti mano al portafoglio per un acquisto ma sei sicuro che ti durerà nel tempo. Se invece stringi le corde della borsa, alla fine ciò che hai comprato rischiando di rompersi e lo devi riprendere, finendo con lo sborsare più denaro. Il principio opposto potrebbe essere applicabile al calcio. Chi meno spende, spesso ha ragione. Per conferme chiedere all'Atalanta. Acquisti mirati, oculati, settore giovanile top che producono talenti che vengono valorizzati poi in prima squadra, coi quali puoi far cassa o rafforzare la rosa. Il caso più eclatante, quello di Hojlund, preso nell'estate 2022 a 17 milioni dallo Sturm Graz e venduto un anno dopo al Manchester United per 75 (più di 10 di bonus). La cifra complessiva dei ricavi da plusvalenze nell'era Percassi è salita così a 504 milioni di euro, con una media di 33,7 milioni di euro per singolo esercizio.

sussulto

La lunga premessa è necessaria per dare interpretare le parole più volte spese da Gian Piero Gasperini. Le ultime sono arrivate ieri dopo il recupero con la Fiorentina che ha ufficialmente chiuso il campionato di Serie A: “Come si colma il gap in classifica con l'Inter per lottare con lo scudetto? Un modo è fare un miliardo di debiti e dando soldi a destra ea manca ai giocatori…”. A prima vista potrebbe sembrare un attacco diretto ai nerazzurri visto il cambio forzato di proprietà dopo che Zhang non è stato in grado di rimborsare il prestito a Quercia, fondo diventato proprietario del club nerazzurro. Il tecnico della Dea aveva espresso un sentimento simile anche dopo la vittoria dell'Europa League: “Vincere come ha vinto l'Atalanta, senza debiti, penso sia un grande modo di trionfare. Questa è una società che è cresciuta tanto nei risultati mantenendo sempre i conti in equilibrio, anzi, facendo utili. E soprattutto in Italia abbiamo visto episodi di questi giorni, chi vince ha difficoltà a mantenere i costi». L'Atalanta che trionfa in Europa e arriva quarta in campionato, a coronamento di un lungo percorso d'eccellenza, testimonianza come non sia obbligatorio fare debiti per arrivare in cima.

scudetto

Durante la sua visita sulla Gazzetta della scorsa settimana Gasp era tornato sull'argomento: “Oggi per fare il salto di qualità e vincere, devi perdere a livello economico. L'Atalanta non può permetterselo. Noi i giocatori li vendiamo e se vendo un Koopmeiners, non è facile trovarne un altro. Vendendo non ti rinforzi, al massimo Partono. Le squadre che vincono gli scudetti si aggiungono, non tolgono, a gruppi già forti”. C'è dunque un limite invalicabile oltre il quale non si può salire? Un'asticella troppo alta per essere scavalcata senza far saltare il banco (o la banca…)? Probabilmente sì, ma se c'è una società in grado di superarla – lo ha dimostrato coi fatti – questa è sicuramente l'Atalanta.





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