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The Klaudia Call – Fine Del Giorno


Ritorno grintoso quello dei brindisini Claudia Chiamanati dalle ceneri dei Lova, sani portatori di un alt – rock dalle radici italiane con mente aperta a sonorità new wave e cantautoriali che trovano nuova vita e ragion d'essere nelle dieci tracce di “Fine Del Giorno”. Non esattamente un concept album ma brani legati tra loro dallo stesso feeling, da un'atmosfera comune.

Credito: stampa

Un disco che vuol essere casa accogliente, permettendo all'ascoltatore di muoversi liberamente tra sensazioni e sentimenti, senza imbarazzi né finzioni.

“10 istantanee sincere, brutalmente sincere, niente di più”

ammettono con la solita schiettezza Alessandro Palazzo, Francesco di Coste e Alessandro Garramone .

Pezzi scritti durante infinite notti insonni e registrati nonostante mille difficoltà, che passano con scioltezza dalle chitarre avvolgenti e sognanti di “Anulare” al ritmo melodico e deciso di “Non Passeremo Mai” al singolo “Zodiaco” che prende nome e spunto dallo storico, omonimo pub di Francavilla Fontana per descrivere uno stato d'animo agrodolce ma mai rassegnato.

L'alternanza di brani intensi e riflessivi (“Giro di Giostra”, “Cammino nella Nebbia”) e altri dall'indole tagliente come “Mezzo Uomo” e “Il Sogno di Laura Palmer” che si rivela presto uno dei più riusciti, le le rabbiose armonie di “Marta e il povero me” e il ritornello di “Felice”, le tastiere di “Stelle e strisce” rendono potente la “Fine Del Giorno” dei Claudia Chiama solidi artigiani del rock alternativo.



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