Economia Finanza

Elezioni Uk, duro scontro in tv tra Sunak (in svantaggio) e il laburista Starmer



Il leader laburista ha accusato i Tories di avere fallito su tutti i fronti dopo “14 anni di caos” politico e malagestione economica. Nonostante le promesse di ridurre l'immigrazione e “fermare le barche” di migranti illegali che attraversano la Manica, ha detto Starmer, il numero di arrivi è ai massimi storici. Sunak è “il premier più liberale sull'immigrazione che abbiamo mai avuto”, ha detto Starmer.

Sunak ha affermato apertamente di essere disposto ad uscire dalla Convenzione europea sui diritti umani se il “tribunale straniero” si opporrà, come ha fatto finora, alla decisione di deportare i migranti in Ruanda senza possibilità di appello o di ritorno. Starmer invece, un ex avvocato e procuratore generale, ha dichiarato che se eletto rispetterà sempre gli accordi internazionali e non diventerà il Regno Unito un “Paese paria”. Solo Russia e Bielorussia non aderiscono alla Convenzione europea sui diritti umani.

Oltre a economia e immigrazione, la Sanità è un altro tema caldo di questa campagna elettorale, e Starmer ha avuto gioco facile nel ricordare che le liste d'attesa dell'Nhs, il servizio sanitario pubblico, sono aumentate a livelli insostenibili negli ultimi anni di Governo Tory.

Il colpo meglio assestato di Starmer è stato sulla data delle elezioni. La ragione per cui Sunak ha colto di sorpresa tutti, i suoi ministri compresi, scegliendo il 4 luglio invece dell'autunno come previsto, è semplice, ha detto il leader laburista: perché Sunak sa che le cose non miglioreranno. L'economia tornerà a salire, l'economia non ripartirà, l'immigrazione non scenderà, le liste d'attesa negli ospedali si allungheranno. Solo i laburisti possono promettere un futuro migliore, secondo Starmer, “non con una bacchetta magica, ma con buon senso”. Il premier, da parte sua, ha dichiarato che votare laburista significa “dare a Starmer un assegno in bianco senza sapere a cosa servirà e quanto costerà”.

Sunak è sotto pressione da destra e da sinistra: non solo per il vantaggio dei laburisti nei sondaggi ma anche per la discesa in campo di Nigel Farage, ex leader di Ukip e del Brexit Party, che ora è diventato leader di Reform e candidato alle elezioni. Si prevede che Farage potrà sottrarre numerosi voti ai Conservatori, favorendo così i laburisti dato il sistema uninominale secco in vigore in Gran Bretagna. Per questo i Tories continuano a ripetere che “un voto per Reform è un voto per i laburisti”.



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